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LI.
I gusti si succedono a misura
     Che variano i bisogni della gente:
     Si cominciò a fumar per impostura,
     Or s’è reso un bisogno prepotente;
     E il fumator del sigaro ha prurito,10
     Come l’han le ragazze di marito.

LII.
Ma un pover’uom che la sua vita impiega
     Tutto dì a tavolin col capo basso,
     O suda lavorando alla bottega,
     Deve prendersi pure un qualche spasso;
     E fra gli spassi certamente questo
     Lo trovo il più economico, ed onesto.

LIII.
Il giuoco è sempre giuoco; e qual ch’ei sia,
     Depaupera in un modo da stordire;
     È una cosa immorale l’osteria;
     Le donne ci fan presto intisichire;
     Al Teatro non cantano che il Figaro!
     È dunque meglio di fumare un sigaro.