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i934: ai margini della storia 2291 con determinati periodi storici, | con i sintomi di profondi rivolgimenti politico-sociali? Si può dire che essa è come un insieme di «cahiers de doléance» indeterminati e generici, e di un tipo particolare? Intanto è anche da osservare che una parte di questa letteratura esprime gli interessi dei gruppi dominanti o spodestati ed ha carattere retrivo e forcaiolo. Sarebbe interessante compilare un elenco di questi libri, «utopie» propriamente dette, romanzi cosi detti filosofici, libri che attribuiscono a paesi lontani e poco conosciuti ma esistenti, determinate usanze e istituzioni che si vogliono contrapporre a quelle del proprio paese. L'Utopia di T. Moro, la Nuova Atlantide di Bacone, ŸIsola dei Via- ceri e la Salento di Fénelon (ma anche il Telemaco), i Viaggi di Gulliver dello Swift, ecc. Di carattere retrivo in Italia sono da ricordare brani incompiuti di Federico De Roberto e di Vittorio Imbriani (Naufragazia, frammento di romanzo inedito, con un’avvertenza di Gino Doria, nella «Nuova Antologia» del i° agosto 1934) \ 2 ) In un articolo di Giuseppe Gabrieli su Federico Cesi linceo, nella «Nuova Antologia» del i° agosto 19302, si afferma un nesso storico-ideologico tra la Controriforma (che secondo il Gabrieli contrappose all'individualismo, acuito dall'Umanesimo e sbrigliato dal Protestantesimo, lo spirito romano (!) di collegialità, di disciplina, di corporazione, di gerarchia per la ricostruzione (!) della società), le Accademie (come quella dei Lincei, tentata dal Cesi, cioè il lavoro collegiale degli scienziati, di tipo ben diverso da quello dei centri universitari, rimasti medioevali nei metodi e nelle forme), e le idee e le audacie delle grandi teorie, delle riforme palingenetiche e delle ricostruzioni utopistiche dell'umana convivenza (la Città del Sole, la Nuova Atlantide, ecc.). In questo nesso c’è troppo di stiracchiato, di unilaterale, di meccanico e di | superficiale. Si può sostenere, a maggior ragione, che le Utopie più famose sono nate nei paesi pro- testantici e che anche nei paesi della Controriforma le Utopie sono piuttosto una manifestazione, la sola possibile e in certe forme, dello spirito «moderno» essenzialmente contrario alla Controriforma (tutta l'opera di Campanella è un 2292 QUADERN