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i934: critica letteraria
2209 di S. Gennaro5 (a Napoli esistono, pare, altri tre o quattro sangui che bollono «miracolosamente» ma che non sono «sfruttati» per non screditare quello popolarissimo di S. Gennaro). La figura letteraria del Gallarati Scotti entra di scorcio fra i nipotini di padre Bresciani. Cfr Quaderno 1 (xvi), p. 67bis. § {20). Adelchi Baratono. Ha scritto nel II fascicolo della rivista «Glossa perenne» (che era diretta da Raffa Garzia e iniziò a pubblicarsi nel 1928 o 29)1 un articolo sul Novecentismo che deve essere ricchissimo di spunti « sfottendo. Tra Paltro: «L'arte e la letteratura di un tempo non può e non dev’essere ( ! ) che quella corrispondente alla vita (!) e al gusto del tempo, e tutte le deplorazioni, come non servirebbero a mutarne Tispirazione e la forma, cosi sarebbero anche contrarie a ogni criterio ( ! ) storico (!) e quindi giusto (?) di giudicare » \ Ma la vita e il gusto di un tempo sono qualcosa di monolitico o non sono invece pieni di contraddizioni? E allora come si verifica la «corrispondenza»? Il periodo del Risorgimento era «corrisposto» dal Berchet o dal padre Bresciani? La deplorazione lamentosa e moralistica sarebbe certo scema, ma si può fare la critica e giudicare senza piangere. Il De Sanctis era un fautore deciso della rivoluzione nazionale, tuttavia seppe giudicare brillantemente il Guerrazzi e non solo il Bresciani. | L’agnosticismo del Baratono non è altro che vigliaccheria morale e civile. Se fosse vero che un giudizio di merito sui contemporanei è impossibile per difetto di obbiettività e universalità, la critica dovrebbe chiudere bottega; ma Baratono teorizza solo la propria impotenza estetica e filosofica e la propria coniglieria. Cfr Quaderno 1 (xvi), p. 68. § (21 ). Maddalenaa Santoro: Uamore ai forti, Romanzo, Bemporad, 1928 (ultrabrescianesco) \ Cfr Quaderno 1 (xvi), p. 64bis. a Nel ms: «Margherita»