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i934: critica letteraria 2205 simile forma di malavita che vive parassitariamente sui grandi proprietari e sul contadiname. I moralizzatori cadono nel pessimismo più scempio perché le loro prediche lasciano il tempo che trovano; i tipi come Prezzolini, invece di concludere alla propria inettitudine organica, trovano più comodo giungere alla conclusione della inferiorità di un intero popolo, per cui non rimane altro che accomodarsi: «Viva Franza, viva Lamagna, purché se magna! » Questi uomini, anche se talvolta mostrano un nazionalismo dei più spinti, dovrebbero essere segnati dalla polizia tra gli elementi capaci di far la spia contro il proprio paese. Cfr Quaderno 1 (xvi), pp. 20 - 20 bis. § (15). Ugo Ojetti. Ricercare il giudizio brusco e tagliente datone dal Carducci \ Cfr Quaderno 1 (xvi), p. 52 bis. I % t § {16). G. Papini. G. Papini, quando voleva far venire i vermi ai filistei italiani, nel 1912-13, scrisse in «Lacer- ba»a, Particolo Gesù Peccatore, sofistica raccolta di aneddoti e di sforzate congetture tratte dagli Evangeli apocrifi \ Per questo articolo pareva dovesse subire un'azione giudiziaria, con grande suo spavento. Aveva sostenuto come plausibile e probabile l'ipotesi di rapporti omosessuali tra Gesù e Giovanni. Nel suo articolo su Cristo romano, nel volume Gli operai della vigna2, con gli stessi procedimenti critici e lo stesso «vigore» intellettuale, sostiene che Cesare è un precursore di Cristo, fatto nascere a Roma dalla Provvidenza per preparare il terreno al cristianesimo. In un terzo periodo è probabile che il Papini, impiegando le geniali illuminazioni criti|che che caratterizzano A. Loria, giunga a 25 concludere della necessità di rapporti tra il cristianesimo e l'inversione. Cfr Quaderno 1 (xvi), pp. 52 bis - 53. 8 Nel ms: «neirAcerba». 23**