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2072 QUADERNO 19 (x) già dato preventivamente, in forma loiolesca, il suo placet alla condanna capitale e all’esecuzione del Gioberti, mentre nel 1821, per esempio, la condanna a morte di un ecclesiastico in Piemonte era stata trasformata nell’ergastolo per l’intervento vaticano \ 2 ) Sulla letteratura « storica » del Luzio riguardante i processi del Risorgimento sono da fare parecchi rilievi di ordine politico-fazioso, di metodo e di mentalità. Troppo spesso il Luzio (per ciò che riguarda gli arrestati dei partiti democratici) pare che rimproveri gli imputati di non essersi fatti condannare e impiccare. Anche da un punto di vista giuridico o giudiziario, il Luzio imposta le quistioni in modo falso e tendenzioso, ponendosi dal punto di vista del « giudice» e non da quello degli imputati: quindi i suoi tentativi (inetti e stolti) di «riabilitare» i giudici reazionari, come il Salvotti \ Anche ammesso che il Salvotti sia da giudicare irreprensibile sia personalmente, sia come funzionario austriaco, ciò non muta che i processi da lui imbastiti fossero contrari alla nuova coscienza giuridica rappresentata dai patrioti rivoluzionari e apparissero loro mostruosi. La condizione dell’imputato era difficilissima e delicatissima: anche una piccola ammissione poteva avere conseguenze catastrofiche non solo per l’imputato singolo, ma per tutta una serie di persone, come si vide nel caso del Pallavicino. Alla «giustizia » stataria, che è una forma di guerra, non importa nulla della verità e della giustizia obbiettiva: importa | solo distruggere il nemico, ma in modo che appaia che il nemico merita di essere distrutto e ammetta egli stesso di meritarselo. Un esame degli scritti «storico-giudiziari» del Luzio potrebbe dar luogo a tutta una serie di osservazioni di metodo storico interessanti psicologicamente e fondamentali scientificamente (è da confrontare l’articolo di Mariano d’A- melio II successo e il diritto nel «Corriere della Sera» del 3 settembre 1934)5. 3) Questo modo di fare la storia del Risorgimento alla Luzio ha mostrato il suo carattere fazioso specialmente nella seconda metà del secolo scorso (e più determinatamente dopo il 1876, cioè dopo l’avvento della sinistra al potere): esso è stato addirittura un tratto caratteristico della lotta po¬