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I934'I935: (risorgimento italiano) 2063 essere maggiori o diverse da quelle incontrate in altre regioni, a cominciare dal Piemonte. Se in Sicilia il separatismo ci fosse stato, ciò non dovrebbe essere storicamente considerato né riprovevole, né immorale, né antipatriottico, ma solo considerato come un nesso storico da giustificare storicamente e che in ogni modo dovrebbe servire ad esaltare di più l’energia politica degli unitari che ne trionfarono. Il fatto che la polemica continui accanita ed aspra significa dunque che sono in gioco « interessi attuali » e non interessi storici, significa in fondo che queste pubblicazioni tipo Natoli dimostrano esse stesse proprio ciò che vorrebbero negare, cioè il fatto | che lo strato sociale unitario in Sicilia è molto sottile e che esso padroneggia a stento forze latenti «demoniache» che potrebbero anche essere separatiste sea questa soluzione, in determinate occasioni, si presentasse come utile per certi interessi. Il Natoli non parla del moto del 67 e tanto meno di certe manifestazioni del dopoguerra, che hanno pure un valore di sintomo per rivelare resistenza di correnti sotterranee, che mostrano un certo distacco tra le masse popolari e lo Stato unitario, su cui speculavano certi gruppi dirigenti. Pare che il Natoli sostenga che l’accusa di separatismo giochi suirequivoco, sfruttando il programma federalista che in un primo tempo parve a taluni uomini insigni dell'isola e alle sue rappresentanze la soluzione più rispondente alle tradizioni politiche locali, ecc. In ogni modo il fatto che il programma federalista abbia avuto più forti sostenitori in Sicilia che altrove e sia durato più a lungo ha il suo significato. Cfr Quaderno 3 (xx), pp. 13 bis -14. % 4 § (41). Interpretazioni del Risorgimento. Cfr Massimo Lelj: Il Risorgimento dello spirito italiano (1725- i86i)j «L’Esame», Edizioni di Storia moderna, Milano, 1928, L. 15 \ Cfr Quaderno 3 (xx), p. 38. aNelms: «che». « 125