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1934 QUADERNO 17 (iv) diverse sfumature da V. Hugo, a Sue, a Dumas. L’articolo del Moufflet sarà da leggere, ma occorre tener presente che egli esamina il romanzo d’appendice come «genere letterario», per lo stile ecc., come espressione di un’« estetica popolare» ciò che è falso. Il popolo è «contenutista», ma se il contenuto popolare è espresso da grandi artisti, questi sono preferiti. Ricordare ciò che (ho) scritto per l’amore del popolo per Shakespeare, per i classici greci, e modernamente per i grandi romanzieri russi (Tolstoi, Dostojevskij). Cosi, nella musica, Verdi \ Nell’articolo Le mercantilisme littéraire di J. H. Rosny aîné, nelle «Nouvelles Littéraires» del 4 ottobre 1930 si è detto che V. Hugo scrisse i Miserabili ispirato dai Misteri di Parigi di Eugenio Sue e dal successo che questi ebbero, tanto grande che quarantanni dopo l’editore Lacroix ne era ancora stupefatto. Scrive il Rosny: «Le appendici, sia nell’in- 13 bis tenzione del direttore del | giornale, sia nell’intenzione dell’appendicista, furono prodotti ispirati dal gusto del pubblico e non dal gusto degli autori»3. Questa definizione è an- ch’essa unilaterale. E infatti il Rosny scrive solo una serie di osservazioni sulla letteratura «commerciale» in genere (quindi anche quella pornografica) e sul lato commerciale della letteratura. Che il «commercio» e un determinato « gusto » del pubblico si incontrino non è casuale, tanto è vero che le appendici scritte intorno al 48 avevano un determinato indirizzo politico-sociale che ancora oggi le fa ricercare e leggere da un pubblico che vive gli stessi sentimenti del 48. 1 ♦ < § {30). Giornalismo. Mark Twain, quando era direttore di un giornale in California, pubblicò una vignetta che rappresentava un asino morto in fondo a un pozzo, con la dicitura: «Questo asino è morto per non aver ragliato»1. Il Twain voleva porre in evidenza l’utilità della réclame giornalistica, ma la vignetta può avere anche altri significati. 1