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756 QUADERNO 6 (vili) contro tutto il mondo, che sa bene cosa pensare di tutto ciò. Ma la critica di questa «utopia» domanderebbe ben altra critica, avrebbe ben altre conseguenze che la carriera più o meno brillante dei due Aiaci delP«attualismo» e allora assistiamo alla giostra attuale. In ogni modo è ben meritato che il mondo intellettuale sia sotto la ferula di questi due pagliacci, come fu ben meritato che l’aristocrazia milanese sia rimasta tanti anni sotto il tallone della triade. (La sotto- scrizione per le nozze di donna Franca, potrebbe essere paragonata con l’atto di omaggio a Francesco Giuseppe nel 1853: da Francesco Giuseppe a donna Franca indica la caduta della aristocrazia milaneseI0). Bisognerebbe anche osservare come la concezione di Spirito e Volpicelli sia un derivato logico delle più scempie e « razionali » teorie democratiche. Ancora essa è legata alla concezione della «natura umana» identica e senza sviluppo come era concepita prima di Marx per cui tutti gli uomini sono fondamentalmente uguali nel regno dello Spirito (= in questo caso allo Spirito Santo e a Dio padre di tutti gli uomini). Questa concezione è espressa nella citazione che Benedetto Croce fa nel capitolo A proposito del positivismo italiano (in Cultura e Vita morale, p. 45) da «una vecchia dissertazione tedesca»: «Omnis enim Philosophia, cum ad communem hominum cogitandi facultatem revocet, per se democratica est; ideoque ab optimatibus non iniuria sibi existimatur perniciosa»11. Questa «comune facoltà di pensare» diventata «natura umana», ha dato luogo a tante utopie [di cui] si riscontra traccia in tante scienze che partono dal concetto dell’uguaglianza perfetta fra gli uomini ecc. % S ( 83 ). Intellettuali italiani. Cfr P. H. Michel, La Pensée de L. B. Alberti (1404-1472). Collection de littérature générale, 40 franchi, Ed. Les Belles Lettres, Parigi \ % §(84). Passato e presente. Continuità e tradizione. Un aspetto della quistione accennata a p. 33 «Dilettantismo e disciplina» \ dal punto di vista del centro organizzativo di