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I i932"I933: ( introduzione alla filosofia) 1395 nella teoria della grazia. È possibile che «formalmente» una nuova concezione si presenti in altra veste che quella rozza e incondita di una plebe? E tuttavia lo storico, con tutta la prospettiva necessaria, riesce a fissare e a capire che gli inizi di un mondo nuovo, sempre aspri e pietrosi, sono superiori al declinare di un mondo in agonia e ai canti del cigno che esso produce. Il deperimento del «fatalismo» e del «meccanicismo» indica una grande svolta storica; perciò la grande impressione fatta dallo studio riassuntivo del Mirskij6. Ricordi che esso ha destato; ricordare a Firenze nel novembre 1917 la discussione con l’avv. Mario Trozzi e il primo accenno di bergsonismo, di volontarismo ecc. \ Si potrebbe fare un quadro semiserio di come questa concezione realmente si presentava. Ricordare anche la discussione col prof. Presutti a Roma nel giugno 19248. Paragone col capitano Giulietti fatto da G. M. Serratia e che per lui era decisivo e di condanna capitale9. Per G. M. Serrati? Giulietti era come il confuciano per il taoista, ilTchinese del sud,mercante attivo e operoso per il letterato mandarino del Nord, che guardava, con supremo disprezzo da illuminato e da saggio per cui la vita non ha più misteri, questi omiciattoli del Sud che credevano coi loro movimenti irrequieti di formiche di poter forzare la «via». Discorso di Claudio Trpyps-snl1V;pta7.mnp10. C'era in questo discorso un certo spirito da profeta biblico: chi aveva voluto e fatto la guerra, chi aveva sollevato il mondo dai suoi cardini | ed era quindi responsabile del disordine del dopo- 22 guerra doveva espiare portando la responsabilità di questo disordine stesso. Avevano peccato di «volontarismo», dovevano essere puniti nel loro peccato ecc. C’era una certa grandezza sacerdotale in questo discorso, uno stridore di maledizioni che dovevano impietrire di spavento e invece furono una grande consolazione, perché indicava che il becchino non era ancora pronto e Lazzaro poteva risorgere. Cfr Quaderno 8 (xxviii), pp. 63bis-64, 67bis-68bis, 72bis-73bis, jibis - 52, 64 - 64bis; e Quaderno io (xxxm), p. 6 a. “Nel ms: «G. M. S.».