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i932-i935: la filosofia di b. croce ii 1293 ficato storico della filosofia della praxis e le ragioni della sua resistenza a tutti gli attacchi e a tutte le diserzioni, a posizione del Croce è quella dell'uomo del Rinasci- mento verso la Riforma protestante con la differenza che il Croce rivive una posizione che storicamente si è dimostrata falsa e reazionaria e che egli stesso (e i suoi scolari: cfr il volume del De Ruggiero su Rinascimento e Riforma)4 ha contribuito a dimostrare falsa e reazionaria. Che Erasmo potesse dire di Lutero: «dove appare Lutero, muore la cultura»3 si può capire. Che oggi il Croce riproduca la posizione di Erasmo non si capisce, poiché il Croce ha visto come dalla primitiva rozzezza intellettuale dell’uomo della Riforma è tuttavia scaturita la filosofia classica tedesca e il vasto movimento culturale da cui è nato il mondo moderno6. Ancora: tutta la trattazione che il Croce fa nella sua St ropa del concetto di religione è una critica implicita delle ‘ ideologie piccolo borghesi (Oriani, Missiroli, Gobetti, Dorso ecc.) che spiegano le debolezze dell’organismo nazionale e statale italiano con l’assenza di una Riforma religiosa, intesa in senso angustamente confessionale. Allargando e precisando il concetto di religione, il Croce mostra la meccanicità e lo schematismo astratto di queste ideologie, che erano niente altro che costruzioni di letterati. Ma appunto er ciò • / au rave appunto gli si deve fare di non aver capito che ap- losofia della nraxis. col suo vasto movimenro di jïurilü massa, ha rappresentato e rappresenta un processo storico simile alla Riforma, in contrasto col liberalismo, che riprò^ duce un Rina 1 ui :o angustamente ristretto a poc pi intellettuali e che a un certo punto Fa capitolato di fronte al cattolicesimo, fino al punto che il solo partito liberale ef- partito popolare? cioè una nuova forma di cat- tolicismo liberale? ' ~ Croce rimprovera alla filosofia della praxis il suo « scientismo», la sua superstizione «materialistica», un suo presunto ritorno al «medioevo intellettuale». Sono i rimproveri che Erasmo, nel linguaggio del tempo, muoveva al luteranismo. L’uomo del Rinascimento e l’uomo creato dallo sviluppo della Riforma si sono fusi nell’intellettuale moderno del tipo Croce, ma se questo tipo sarebbe incomprensi- 18 a