Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/563

1238 QUADERNO IO (XXXIII) più o menoànte^saflti^a-nojiA^tona. Nelle scienze naturali ciò equivarrebbe a un ritorno alle classificazioni secondo il colore della pelle, delle piume, del pelo degli animali, e non secondo la struttura anatomica. Il riferimento alle scienze naturali nel materialismo storico e il parlare di « anatomia » della società era solo una metafora e un impulso ad approfondire le ricerche metodologiche e filosofiche \ Nella storia degli uomini, che non ha il compito di classificare naturalisticamente i fatti, il «colore della pelle» fa «blocco» con la struttura anatomica e con tutte le funzioni fisiologiche; non si può pensare un individuo « scuoiato» come il vero «individuo», ma neanche l’individuo «disossato» e senza scheletro. Uno scultore, Rodin, ha detto (cfr Maurice Barrés, Mes Cahiers, IV serie): «Si nous n'étîons pas prévenus contreTië~squdette, nous verrions comme il est beau»5. In un quadro o in una statua di Michelangelo si «vede» lo scheletro delle figure ritratte, si sente la sodezza della struttura sotto i colori o il rilievo del marmo. La storia del Croce rappresenta «figure» disossate, senza scheletro, dalle carni flaccide e cascanti anche sotto il belletto delle veneri letterarie dello scrittore. trasformismo come una forma della rivoluzione passiva nel periodo dal 1870 in poi. T^Per valutare la funzione del Croce nella vita italiana ri- còrdare che tanto le Memorie di Giolitti che quelle di Sa- landm si concludono con una lettera del Croce6. 80 Con linguaggio crociano si può dire che la religione della libertà si*oppone alla religione del Sillabo, che nega in tronco la civiltà moderna; la filosofia della praxis è un’« eresia» della religione della libertà, perché è nata nello stesso terreno della civiltà moderna. Cfr Quaderno 8 (xxviii), pp. 73 bis, 75, 79-80. ( pAKÎEJJjy