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ii94 QUADERNO 9 (xiv) pio cristiana, ma divisa in cattolica e protestante e ortodossa ecc.), e anche, nel mondo moderno di una determinata «corrente culturale- politica ». Durante la guerra, per esempio, un oratore inglese, francese, russo, poteva parlare a un pubblico italiano nella sua lingua incompresa delle devastazioni tedesche nel Belgio: se il pubblico simpatizzava con l’oratore, se cioè il suo modo di pensare coincideva al- l’ingrosso con quello dell’oratore, il pubblico ascoltava attentamente e «seguiva» l’oratore, si può dire lo «comprendesse». Ê vero che nell’oratoria non è solo elemento la «parola»: c’è il gesto, il tono della voce, ecc., cioè un elemento musicale che comunica il leit motiv del sentimento predominante, della passione principale e l’elemento «or- chestrico », il gesto in senso largo, che scandisce e articola l’onda sentimentale e passionale. Per una politica di cultura queste osservazioni sono indispensabili, per una politica di cultura delle masse popolari sono fondamentali. Ecco la ragione del «successo» internazionale del cinematografo modernamente e. prima, del «melodramma» in particolare e della musica in generale. Cfr Quaderno 13 (xxx), pp. 19 - 19a e Quaderno 23 (vi), pp. 11-13. m ). Machiavelli. Il cesarhmn. Cesare, Napoleone I, Napoleone III, Cromwell, ecc. Fare un catalogo degli eventi storici che hanno culminato in una grande personalità «eroica». Si può dire che il cesarismo o bonapartismo esprime una situazione in cui le forze in lotta si equilibrano in modo catastrofico, cioè si equilibrano in modo bis che la continuazione della lotta | non può concludersi che con la distruzione reciproca. Quando la forza progressiva A lotta con la forza regressiva B, può avvenire non solo che A vinca B o B vinca A, può avvenire anche che non vinca né A né B ma si svenino reciprocamente e una terza forza C intervenga dall’esterno assoggettando ciò che resta di A e dì B. Nell'Italia dopo la morte di Lorenzo il Magnifico è appunto successo questo, come era successo nel mondo antico con le invasioni barbariche. Ma il cesarismo, se esprime sempre la soluzione « arbitrale », affidata a una grande personalità, di una situazione storico-politica di un equilibrio delle forze a tendenza catastrofica, non ha sempre lo stesso significato storico. Ci può essere un cesarismo progressivo e un cesarismo regressivo, e il significato esatto di ogni forma di cesarismo, in ultima analisi, può essere ricostruito dalla storia concreta e non da uno schema sociologico. È progressivo il cesarismo quando il suo intervento aiuta la forza progressiva a trionfare sia pure con certi compromessi limitativi della vittoria; è regressivo quando il suo intervento aiuta a trionfare la forza regressiva, anche in questo caso con certi compromessi e limitazioni, che però hanno un valore, una portata e un significato diversi che non nel caso precedente. Cesare e Napoleone I sono esempi di cesarismo progressivo. Napoleone III (e anche Bismarck) di cesarismo regressivo. Si tratta di vedere se nella dialettica « rivoluzione-restaurazione » è l’elemento rivoluzio-