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n8o QUADERNO 9 (xiv) pendevamo” dall’estero per i prodotti, si rimaneva sempre più dipendenti per il capitale »1. Si pone il problema se in un altro stato di cose si potrà allargare la base industriale del paese senza ricorrere all’estero per i capitali. L'esempio di un altro paese mostra di si: ogni forma di società ha una sua legge di accumulazione del risparmio ed è da ritenere che anche in Italia si può ottenere una più rapida accumulazione. L'Italia è il paese, nelle condizioni createsi nel secolo scorso, col Risorgimento, che ha il maggior numero di popolazione parassitarla, che vive senza intervenire per nulla nella vita produttiva, è il paese di maggior quantità di piccola e media borghesia rurale e urbana che consuma una frazione grande di ricchezza per risparmiarne una piccola parte. Cfr Quaderno 19 (x), pp. 50-52. § ( 113. Pubblicazione di libri e memorie dovute agli antiliberali, « antifrancesi » nel periodo della Rivoluzione e di Napoleone e reazionari nel periodo del Risorgimento. Queste pubblicazioni sono certo necessarie, in quanto le forze avverse al moto liberale italiano erano anch’esse una parte della realtà, ma occorre tener conto di alcuni criteri: i°) molte pubblicazioni, come il Memorandum del Solaro della Margarita e forse anche volumi curati dal Lovera e dal gesuita Rinie- rihanno o uno scopo attuale, di rafforzare certe tendenze reazionarie neirinterpretazione del Risorgimento (rappresentate specialmente dai gesuiti della « Civiltà Cattolica ») o sono presentati come testi per l'azione attuale (come il Memorandum del Solaro, il Papa di De Mai- stre ecc.)2. 20) Le descrizioni degli interventi francesi in Italia sotto il Direttorio sono dovuti, specialmente per certe parti d’Italia, solo a reazionari: i giacobini si arruolavano e quindi avevano altro da fare che scrivere memoriali. I quadri sono pertanto sempre tendenziosi e sarebbe molto ingenuo ricostruire la realtà su tali documenti. Di queste pubblicazioni cfr Ranuccio Ranieri, Vinvasione francese degli Abruzzi nel 1798-99, ed una memoria del tempo inedita di Giovanni Battista Smonèy Pescara, Edizioni dell'« Adriatico», 1931. Dalla narrazione del Simone, un antigiacobino e legittimista, appare che in Chieti città la forza giacobina era di una certa forza, ma nella campagna (salvo eccezioni dovute a rivalità municipali e al desiderio di aver l’occasione di fare delle vendette) prevalevano le forze reazionarie 1 87 bis nella lotta contro Chieti. Pare che più della memoria del Simone, en* fatica e verbosa, sia interessante l’esposizione del Ranieri che ricostruisce la situazione dell’Abruzzo in quel periodo di storia3. Cfr Quaderno 19 (x), pp. 56-57. L—§-(114). M^W3ìèr^^4^ Nella «Revue des deux Mondes» Afasc. 15 maggf5i932)è pubblicato un manipolo di lettere di Prospero Merimée alla Contessa De Boigne (autrice delle famose Memorie).