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1090 QUADERNO 8 (XXVIIl) nascimento, che è capacità, abilità, industria, potenza individuale, sensibilità, fiuto delle occasioni e misura delle proprie possibilità)2. Il Russo ondeggia in seguito nella sua analisi. Per lui il «concetto di fortuna, come forza delle cose, che nel Machiavelli come negli umanisti serba ancora un carattere naturalistico e meccanico, troverà il suo inveramento e approfondimento storico solo nella razionale provvidenza di Vico e di Hegel. Ma è bene avvertire che tali concetti nel Machiavelli, non hanno | mai un carattere metafisico come nei filosofi veri e propri deirUmanesimo ma sono semplici e profonde intuizioni (quindi filosofia!) di vita, e come simboli di sentimenti vanno intesi e spiegati»3. Sulla lenta formazione metafisica di questi concetti, nel periodo premachiavellico, il Russo rimanda al Gentile, Giordano Bruno e il pensiero del Rinascimento (« Il concetto dell’uomo nel Rinascimento» e l’Appendice) (Firenze, Vallecchi). Sugli stessi concetti nel Machiavelli cfr F. Ercole, La politica di Machiavelli \ Cfr Quaderno 11 (xvm), pp. 63 bis - 64. § 238). Introduzione allo studio della filosofia. Filosofia speculativa. Si può riflettere su questo punto: se l’elemento «speculazione » sia proprio di ogni filosofia o sia una fase di un pensiero filoso* fico in isviluppo secondo il processo generale di un determinato periodo storico. Si potrebbe allora dire che ogni cultura ha il suo momento speculativo o religioso, che coincide col periodo di completa egemonia del gruppo sociale che esprime, e forse coincide proprio col momento in cui l’egemonia reale si disgrega ma il sistema di pensiero si perfeziona e si raffina come avviene nelle epoche di decadenza. La critica risolve la speculazione nei suoi termini reali di ideologia, ma la critica stessa avrà una sua fase speculativa, che ne segnerà l’apogeo. La quistione è questa: se questo apogeo non sarà l’inizio di una fase storica in cui necessità-libertà essendosi compenetrate organicamente, nel tessuto sociale, non ci sarà altra dialettica che quella ideale. Cfr Quaderno 11 (xvm), pp. 64 - 64 bis. § (239 ). Saggio popolare. Teleologia. In altra nota1 ho citato un epigramma di Goethe contro il teleologismo. Questo stesso spunto Goethe ripete in altra forma (cercare dove) e dice di averlo derivato da Kant: « Il Kant è il più eminente dei moderni filosofi, quello le cui dottrine hanno maggiormente influito nella mia coltura. La distinzione del soggetto dall’oggetto ed il principio scientifico che ogni cosa esiste e si svolge per ragion sua propria ed intrinsecaa (che il sughero, a dirla proverbialmente, non nasce per servir di turacciolo ‘Nel ms: «estrinseca». Nel testo C: «intrinseca».