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i93i-i932: appunti di filosofia ih 1075 ca di rispondere alla domanda del perché il dramma sia rimasto incompiuto: «forse nella linea stessa di quelle scene si vede la difficoltà e Postacolo al compimento, il dualismo cioè tra il Goethe ribelle e il Goethe critico della ribellione» \ (Nel caso rivedere lo studio del Vincenti, che, anche ricco come è di imprecisioni e di contraddizioni, offre notazioni particolari acute). In realtà il frammento drammatico mi pare da studiare a sé: esso è molto più complesso dell’ode e il suo rapporto con l’ode è dato più dal mito esterno di Prometeo, che da un legame intimo e necessario. La ribellione di Prometeo è «costruttiva», Prometeo appare non solo nel suo aspetto di Titano in rivolta, ma specialmente come «homo faber», consapevole di se stesso e del significato delPopera sua. Per ( il ) Prometeo del frammento gli dei non sono affatto infiniti, onnipotenti. «Potete farmi stringere nel pugno il vasto spazio del cielo e della terra? Potete separarmi da me stesso? Potete dilatarmi fino ad abbracciare il mondo?» Mercurio risponde con una spallucciata: il destino! E dunque anche gli dei sono vassalli. Ma Prometeo non si sente già felice nella sua officina, tra le sue creazioni? « Qui il mio mondo, il mio tutto! Qui io mi sento! » A Mercurio aveva detto d’aver preso coscienza, fanciullo, della propria esistenza fisica quando aveva avvertito che i suoi piedi reggevano il corpo e che le sue mani si stendevano a toccare nello spazio. Epimeteo lo aveva accusato di particolarismo, di misconoscere la dolcezza di formare un tutto con gli Dei e gli affini e il mondo e il cielo. «La conosco questa storia! » risponde Prometeo perché egli non può più contentarsi di quell’unità che l’abbraccia dall’esterno, deve crearsene una che sorga dall'interiore. E questa può sorgere solo « dal cer- 70 bis chio riempito dalla sua attività»s. § (215). «Saggio popolare». La realtà del mondo esterno. Tutta la polemica sulla « realtà del mondo esterno » mi pare male impostata e in gran parte oziosa (mi riferisco anche alla memoria presentata al Congresso di storia delle scienze di Londra) *. i°) Dal punto di vista di un «saggio popolare» essa è una superfetazione e un bisogno [(prurito)] da intellettuale più che una neces- 1