Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/393

io68 QUADERNO 8 (XXVIII) dente, che si allarga, esce dai confini della vita reale”; il sogno “dov: ésso nrivatn.^ma rasa pulita, dell’aria salu- un bel raggio di sole caldo per terra, un letto ìotto; i maccneroni vino, e la culla pel bimbo, e la biancheria nuovo per ìl marito" » ìanco e Ttro di ier la moglie, e il cappello cu Marx per Balzac ha scritto Lafargue nei suoi ricordi su Marx (cfr l’antologia del Riazanov, p. 114 dell’ed. francese): «Aveva una tale ammirazione per Balzac che si proponeva di scrivere un saggio critico sulla Commedia umana ecc.»2. [(vedi a P- 75)13- Cfr Quaderno 16 (xxii), pp. 2 - 2 bis. A § (210). Storia e antistoria. Se la discussione (tra) storia e antifona è la stessa che quella se la natura e la storia procedano anche per «salti» o solo «evolutivamente», sarà bene ricordare al Croce che anche la tradizione dell’idealismo moderno non è contro i « salti », cioè contro l’«antistoria». (Vedere nell’articolo di Plekhanov i riferimenti da Hegel in proposito) K Si tratta poi della discussione tra riformisti e rivoluzionari sul concetto e il fatto dello svolgimento storico o del progresso. Tutto il materialismo storico è una risposta a tale quistione. La quistione mal posta: si tratta in realtà della quistione tra ciò che è « arbitrario » e ciò che è « necessario », tra ciò che è « individuale» e ciò che è «sociale» o collettivo. Se bisogna assumere come «rivoluzioni » tutti quei movimenti che per darsi dignità e giustificarsi si chiamano da se stessi «rivoluzioni». C’è una inflazione di concetti e di fraseologia rivoluzionaria. Si crede che il berretto faccia la testa, che l’abito faccia il monaco. Già il De Sanctis aveva osservato e beffeggiato questo atteggiamento nel suo saggio sull 'Ebreo di Verona2. Bisogna anche vedere se la fraseologia di « rivoluzione » non sia voluta di proposito, ,per creare la « volontà di credere », « creazione » che è sostenuta da argomenti ben solidi «collaterali» (tribunali, polizia ecc.). Che i tanti mascherotti nicciani in rivolta contro tutto l’esistente, contro le convenzioni sociali ecc. abbiano finito collo stomacare e 67 col togliere serietà a certi atteggiamenti, è | verissimo, ma non bisogna lasciarsi guidare dai mascherotti nei propri giudizi: Tavvertimen- to della necessità di essere « sobri » nelle parole e negli atteggiamenti esteriori è fatto perché ci sia più forza sostanziale nel carattere e nella volontà concreta. Contro il velleitarismo, contro l’astrattismo, l’eroismo di maniera ecc. è una quistione di costume e di stile, non « teoretica». Cfr Quaderno io (xxxni), pp. 9 - 9a.