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2 QUADERNO 8 (XXVIII) § (io\)yéSaggio popolare». SulVarte. /Nella sezione dedicata all'arte, si alternT3~tÌTg~3Tirhc le pitTrecenti"opere sull’estetica affermano l’identità di forma e contenuto l. Questo può essere assunto come uno dei casi più vistosi dell’incapacità critica nello stabilire la storia dei concetti e nell’identificare il reale significato dei concetti stessi nel 63 campo della | cultura. Infatti l’identificazione di contenuto e forma è affermata dall’estetica idealistica (Croce), ma su presupposti idealistici e con terminologia idealistica. Né i termini «contenuto» e «forma» hanno quindi il significato che il Saggio suppone. Che forma e contenuto si identifichino significa solo che nell’arte il contenuto non è «l’astratto soggetto », cioè l’intrigo romanzesco o la particolare massa di sentimenti generici, ma che contenuto dell’arte è .l’arte stessa, una categoria filosofica, un « momento distinto » dello spirito ecc. Né forma significa tecnica, come il Saggio suppone, ecc. Cfr Quaderno n (xvin), p. 33. Ç I202). ÀSaeQio Doppiare». / Che cosa si può intendere per « scienza » f&rlancTo del Saggio eìn che non è accettabile il concetto di « scienza » che in esso è sostenuto o meglio ancora sottinteso? Si intenderà il metodo e non già il metodo in generale, che non esiste, o significa solo la filosofia in generale (per alcuni) e per altri la logica formale o un determinato metodo, proprio di una determinata nçÊTCapdrTïna determinata scienza, e che si è sviluppato ed è stato elaborato insieme allo sviluppo e alla elaborazione di quella determinata ricerca e scienza e forma tutta una cosa con esse. Ma ci sono anche dei criteri generali che si può dire costituiscono la coscienza critica dello scienziato e devono sempre essere vigili e spontanei nel suo lavoro. Così si può dire che non è scienziato chi dimostra poca sicurezza nei suoi criteri, ( colui ) che non ha una piena intelligenza dei concetti adoperati, che ha scarsa intelligenza dello stato precedente dei problemi trattati, che non ha molta cautela nelle sue affermazioni, che non progredisce in modo necessario ma arbitrario e senza concatenamento, che non sa tener conto delle lacune che esistono nelle cognizioni raggiunte ma le sottace e si accontenta di soluzioni o nessi puramente verbali invece di dichiarare che si tratta di posizioni provvisorie che potranno essere riprese e sviluppate ecc. Ognuno di questi punti può essere sviluppato, con le opportune esemplificazioni ecc.

% Cfr Quaderno 11 (xviii), pp. 26 - 26 bis. § (203). Storia e antistoria. Osservare che l’attuale discussione su «storia e antistoria»1 non è altro che la ripresentazione nei termini della cultura moderna della discussione avvenuta alla fine del secolo