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8 (XXVIIl) pianta dalle scienze naturali e ancora da alcune di esse, e da queste secondo la concezione positivista. « Cfr Quaderno n (xviii), pp. 25 bis - 26. 62 § ( 19S)./Filosofia della Praxis A p. 298 sgg. della Serie Prima delle Convbsaàom critiche il Croce analizza alcune proposizioni delle Glosse al Feuerbach 1 per giungere alla conclusione che non si può parlare di un Marx filosofo e quindi di una filosofìa marxista, perché ciò che Marx si proponeva era appunto di « capovolgere » non tanto la filosofia di Hegel, quanto la filosofia in genere, di sostituire il filosofare con l’attività pratica ecc.2. Ma non pare che il Croce sia esatto obbiettivamente, né che egli riesca soddisfacente criticamente. Ammesso che il Marx volesse soppiantare la filosofia con l’attività pratica, come mai il Croce non ricorre all’argomento perentorio che non si I può negare la filosofia se non filosofando, cioè riaffermando quel che si era voluto negare? È vero che lo stesso Croce nel volume Materialismo storico ecc. y in una nota riconosce esplicitamente come giustificata l’esigenza di costruire sul marxismo una « filosofia della praxis » posta da Antonio Labriola3. Se si esamina, in una veduta d’insieme, tutto ciò che il Croce ha scritto sul marxismo, sia in modo sistematico, sia incidentalmente, si può cogliere quanto egli sia contradditorio e incoerente da uno scritto all’altro, nei vari periodi della sua attività di scrittore. Cfr Quaderno 10 (xxxiii), pp. 10 - 11 a. § ( tooV JlnitkAplU teoria e della Pratica. Ricercare, studiare e criticare le varie forme in cui si è presentato nella storia delle idee il concetto di unità della teoria e della pratica. « Intellectus speculativa extensione fit practicus» [di S. Tomaso]: la teoria per semplice estensione si fa pratica, affermazione della connessione necessaria tra l’ordine delle idee e quello dei fatti, che si trova neiraristotelismo e nella scolastica. Cosi l’altro aforisma [sulla scienza (del Leibnitz) che sarebbe]: «quo magis speculativa magis practica» *. La proposizione del Vico « verum ipsum factum », che il Croce svolge nel senso idealistico che il conoscere sia un fare e che si conosce ciò che si fa (cfr il libro del Croce su Vico e altri scritti polemici del Croce)2, da cui (nelle sue origini hegeliane e non nella derivazione crociana) certamente dipende il concetto del materialismo storico. Cfr Quaderno 11 (xviii), p. 64 bis. S (200)^A^ìtonio Labriola, /per costruire un saggio compiuto su Antonio Labriola, occorre tener dinanzi anche gli elementi e i frammenti di conversazione riferiti dai suoi amici ed allievi. Nei libri del