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i93i-i932: (miscellanea) 999 § (98). I nipotini del padre Bresciani. G. Papini. Nel marzo 193a Papini ha scritto un articolo nella «Nuova Antologia» (contro Croce) e uno sul «Corriere della Sera» sul- VEdipo di A. Gide1. Ho letto finora solo quest’ultimo: è raffazzonato, prolisso, pomposo e vuoto. Nel marzo devono essere nominati i nuovi Accademici che devono completare i seggi dell’Accademia d'Italia: i due articoli sono evidentemente la «tesi» e la «tesina» di laurea di G. Papini. § ( 99 )• Passato e presente. Ho letto riportato un brano del «Tevere» in cui il prof. Orestano, che rappresenta la filosofia italiana nel?Accademia, è chiamato «ridicolo» personaggio o qualcosa di simile1. E il «Tevere» ha una certa importanza nel mondo culturale odierno. Ma come tuttavia si aspettano che l'Accademia d'Italia unifichi e centralizzi la vita intellettuale e morale della nazione?

). Passato e presente. Il rutto del pievano e al- tre strapaesanenéT Cesare^ De Lollïs (keisebilder, ppT 8 e sgg.) scrive alcune note interessanti sui rapporti tra «minoranza» che fece l'Italia e popolo: «... non molti giorni or sono mi | capitò di leggere in un giornale quotidiano che da tempo l'Italia si dava troppo pensiero delle scuole elementari e popolari in genere ( tra i principali responsabili si designava il Credaro), laddove è l'educazione delle classi superiori che bisogna curare nell'interesse vero della nazione. Or con questo si torna o si vorrebbe tornare al concetto dell'educazione come privilegio di classe; concetto del tutto ancien régime, la Controriforma compresa, che si guardò bene anch'essa dall'avvicinare la cultura alla vita, e quindi al popolo. Eppure: perché la nazione sia stilizzata in una vera unità, occorre che quanti la compongono si ritrovin tutti in un certo grado di educazione. Le classi inferiori devono nel- le superiori ravvisare i trat_ti"3ëîïa perfezione conseguita; quéstedévonoin quelle riconoscere la perfettibilità. (~) Ora, cEe si sia fatto molto in questo senso non potrai dire