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i93i-i932: (miscellanea) 977 4 § (61). Machiavelli. La quistione: che cosa è la politica, cioè quale posTCTatSvxtà politica deve avere in una concezione del mondo sistematica (coerente e conseguente), in una filosofìa della praxis, è la prima quistione da risolvere in una trattazione sul Machiavelli, perché è la quistione della filosofia come scienza. Progresso fatto fare dal Croce, a questo proposito, agli studi sul Machiavelli e sulla scienza politica, progresso che consiste essenzial|mente nella caduta di una 22 serie di problemi falsi e inesistenti. Il Croce si è fondato sulla sua distinzione di momenti dello Spirito, e sull’affermazione di un momento della pratica, di uno spirito pratico, autonomo e indipendente, sebbene legato circolarmente all’intera realtà con la mediazione della dialettica dei distinti. ^ove-4aUQ_è pratica, in una filosofia della praxis, la distinzione non sarà tra momenti dello Spirito assoluto, ma tra struttura e superstrutture, si tratterà di fissare la posizione dialettica dell’attività politica come distinzione nelle superstrutture, e si potrà dire che l’attività politica è appunto il primo momento o primo grado delle superstrutture, è il momento in cui tutte le super- strutture sono ancora nella fase immediata di mera affermazione volontaria, indistinta ed elementare. In che senso si può parlare di identità di storia e politica e quindi che tutta la vita è politica. Come tutto il sistema delle superstrutture possaa concepirsi come ( sistema di ) distinzioni della politica, e quindi introduzione del concetto di distinzione nella filosofia della praxis. Ma si può parlare di dialettica dei distinti? Concetto di blocco storico, cioè di unità tra la natura e lo spirito, unità di opposti e di distinti. Se la distinzione introdotta nelle superstrutture, si introdurrà nella struttura. Come sarà da intendere la struttura: come nel fatto * economico si potrà distinguere P« elemento » tecnica, scienza, lavoro, classe ecc., intesi «storicamente» e non «metafìsicamente». Critica della posizione del Croce per cui, polemicamente, la struttura diventa un « dio ascoso », un « noumeno », in contrapposizione alle « apparenze» superstrutturali. «Apparenze» in senso metaforico e in senso positivo. Perché furono « storicamente » chiamate « apparenze »: proprio il Croce ha estratto, da questa concezione generale, la sua particolare dottrina dell’errore e della origine pratica dell’errore. Per il Croce l’errore ha origine in una « passione » immediata, cioè di carattere individuale o di gruppo; ma non può esistere una «passione» di portata storica più larga; la passione-interesse del Croce, che determina l’errore, è il momento che nelle glosse a Feuerbach si chiama « schmutzig-jüdisch » l. Come la passione « schmutzig-jiidisch » determina l’errore immediato, così la passione del più vasto gruppo sociale determina Pc errore» filosofico (intermedio l*«erro|re» - ideologia, di 22 bis cui il Croce tratta a parte): l’importante quindi in questa serie non è l’«egoismo», l’ideologia, la filosofia, ma il termine «errore», cui non sarà da dare un significato moralistico o dottrinario-metafisico, ma a Nel ms : « possano ».