Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, II.djvu/30

i930_I932: (miscellanea) 705 conda replica3. Cfr l'articolo della «Civiltà Cattolica» del 5 aprile 1930 Lazzaro ossia un mito di Luigi Pirandello \ L’importanza del Pirandello mi pare di carattere intellettuale e morale, cioè culturale, più che artistica: egli ha cercato di introdurre nella cultura popolare la «dialettica» della filosofia moderna, in opposizione al modo aristotelico-cat- tolico di concepire l’« oggettività del reale». L'ha fatto come si può fare nel teatro e come può farlo il Pirandello stesso: questa concezione dialettica delPoggettività si presenta al pubblico come accettabile, in quanto essa è impersonata da caratteri di eccezione, quindi sotto veste romantica, | di lotta paradossale contro il senso comune e il buon senso. Ma potrebbe essere altrimenti? Solo cosi i drammi del Pirandello mostrano meno il carattere di «dialoghi filosofici», che tuttavia hanno abbastanza, poiché i protagonisti devono troppo spesso « spiegare e giustificare » il nuovo modo di concepire il reale; d’altronde il Pirandello stesso non sempre sfugge da un vero e proprio solipsismo, poiché la «dialettica » in lui è più sofistica che dialettica. § (27). I nipotini di padre Bresciani. Stracittà e strapaese. Confrontare nell’«Italia Letteraria» del 16 novembre r930 la lettera aperta di Massimo Bontempelli a G, B. Angioletti con postilla di quest'ultimo (Il Novecentismo è vivo 0 è morto? *). La lettera è stata scritta dal Bontempelli subito dopo la sua nomina ad Accademico e sprizza da ogni parola la soddisfazione deU’autore di poter dire d’aver «fatto mordere la polvere» ai suoi nemici, Malaparte e la banda delP«Italiano». Questa polemica di Strapaese contro Stracittà, secondo il Bontempelli, era mossa da sentimenti oscuri e ignobili, cosa che si può accettare, a chi tenga conto dell'arrivismo dimostrato dal Malaparte in tutto il periodo dopo la guerra: era una lotta di un gruppetto di letterati «ortodossi» che si vedevano colpiti dalla «concorrenza sleale» dei letterati già scrittori del «Mondo», come il Bontempelli, l’Alvaro, ecc., e vollero dare un contenuto di tendenza ideologico-artistico-culturale alla loro resistenza 7o6 quaderno