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i93I"I932\ (miscellanea) 951 (21 ). Il moderno Principe. Sotto questo titolo potranno racco- \ gliersi tutti gli spulili di scienza politica che possono concorrere alla formazione di un lavoro di scienza politica che sia concepito e organizzato sul tipo del Principe del | Machiavelli. Il carattere fondamen- 9 bis tale del Principe è appunto quello di non essere una trattazione sistematica, ma un libro « vivente », in cui l’ideologia diventa « mito » cioè « immagine » fantastica e artistica tra l’utopia e il trattato scolastico, in cui l’elemento dottrinale e razionale si impersona in un « condottiero » che presenta plasticamente e « antropomorficamente » il simbolo della «volontà collettiva». Il processo per la formazione della « volontà collettiva » viene presentato non attraverso una pedantesca disquisizione di principii e di criterii di un metodo d’azione, ma come « doti e doveri » di una personalità concreta, che fa operare la fantasia artistica e suscita la passione. Il Principe del Machiavelli potrebbe essere studiato come una esemplificazione storica del « mito » sorelliano, cioè dell’ideologia politica che si presenta non come fredda utopia né come dottrinario raziocinio, ma come « fantasia » concreta operante su un popolo disperso e polverizzato per suscitarne e organizzarne la volontà collettiva. Il carattere utopistico del Principe è dato dal fatto che il «principe» non esisteva realmente, storicamente, non si presentava al popolo italiano con caratteri di immediatezza storica, ma era esso stesso un’astrazione dottrinaria, il simbolo del capo in generale, del « condottiero ideale». Si può studiare come mai il Sorel, dalla concezione del « mito » non sia giunto alla concezione del partito politico, attraverso la concezione del sindacato economico; ma per il Sorel il mito non si impersonava nel sindacato, come espressione di una volontà collettiva, ma nell’azione pratica del sindacato e della volontà collettiva già organizzata e operante, azione pratica, la cui realizzazione massima avrebbe dovuto essere lo sciopero generale, cioè una « attività passiva» per così dire, non ancora passata alla fase «attiva o costruttiva». Ma può essere un mito « non-costruttivo », può immaginarsi, nell’ordine di intuizioni del Sorel, che sia produttivo ciò che lascia la « volontà collettiva» alla sua fase primitiva di formarsi, distinguendosi (scindendosi), per distruggere? Il moderno Principe, il mito-Principe non può essere una persona reale, un individuo concreto; può essere solo un organismo, un elemento sociale nel quale già abbia inizio il concretarsi di una volontà collettiva riconosciuta e affermatasi parzialmenlte nell’azione. Questo 10 organismo è già dato dallo sviluppo storico ed è il partito politico, la forma moderha in cui si riassumono le volontà collettive parziali che tendono a diventare universali e totali. Solo un’azione politico-storica immediata, caratterizzata dalla necessità di un procedimento rapido e fulmineo, può incarnarsi in un individuo concreto: la rapidità non può essere data che da un grande pericolo imminentea, grande peri-

  1. Nel As: «immanente». Ma nel ms del testo C «imminente».