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i93°'I932: appunti di filosofìa ii 879 tale nella campagna, che la «pratica attuale» dava ragione alle sue teorie (- sulla superiorità della mezzadria | sull’impresa capitalistica accentrata, ciò che era lo stesso che dire sulla superiorità dell’artigianato sul sistema di fabbrica — egli si basava sulla Romagna e anzi addirittura su Imola per questa sua conclusione. Non teneva conto della quasi sparizione dell’obbligato nel periodo 1901-1910, come risulta dal censimento del 19114 e specialmente non teneva conto dei fattori politico-protezionistici che determinavano la situazione nella valle padana: l’Italia aveva tale scarsezza di capitali che sarebbe stato davvero miracoloso un largo impiego nell’agricoltura). In politica egli se la cavò affermando sofisticamente di essere stato «storicista» o «tempista» [se domina il boia, bisogna fargli da tirapiedi — ecco lo storicismo di Graziadei], cioè di non aver mai avuto principii: nel periodo 95-1914 «bisognava» essere laburisti, nel dopoguerra antilaburisti ecc. Ricordare l’insistenza noiosa di Graziadei a proposito dell’affermazione «le spese militari improduttive» che egli si vantava d’aver sempre avversato come sciocca e demagogica: sta a vedere come l’avversava allora, quando era favorevole all’andata al governo. Cosf è da notare la sua concezione pessimistico-pettegola sugli «Italiani» in blocco, tutti senza carattere, vigliacchi, esseri civilmente inferiori ecc. ecc., concezione stolta e banalmente disfattista, forma di antiretorica, che era poi una vera e propria retorica deprimente e da falso furbo, tipo Stenterello-Machiavelli. Che in Italia ci sia uno strato piccolo-borghese particolarmente repugnante è certamente vero, ma è questo strato tutta l’Italia? Sciocca generalizzazione. D’altronde anche questo fenomeno ha un’origine storica e non è affatto una fatale qualità dell’uomo-italiano: il materialismo storico del Grazia- dei rassomiglia a quello di Ferri, di Niceforo, di Lombroso, di Sergi e si sa quale funzione storica questa concezione biologica della «barbarie» attribuita ai Meridionali (anzi ai Sudici)5 ha avuto nella politica della classe dirigente italiana.