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6^4 QUADERNO 5 (ix) §(125). Riviste-tipo. Rassegne critiche bibliografiche. Una importantissima sui risultati della critica storica applicata alle origini del Cristianesimo, alla personalità storica di Gesù, agli Evangeli, alle loro differenze, agli evangeli sinottici e a quello di Giovanni, agli evangeli così detti apocrifi, all’importanza di S. Paolo e degli apostoli, alle discussioni se Gesù possa essere l’espressione di un mito ecc. (Cfr i libri deirOmodeo ecc. \ le collezioni del Couchoud presso l’editore Rieder2 ecc.). Lo spunto mi è stato suggerito dall’articolo di Alessandro Chiappelli 11 culto di Maria e gli errori della recente critica storica nella «Nuova Antologia» del i° dicembre 1929 3, contro A. Drews e il suo libro Die Marien Mithe. Su questi argomenti bisognerebbe vedere gli articoli di Luigi Salvato- 62 bis relli (per es. il suo articolo nella | «Rivista storica italiana», N. S., VII, 1928, sul nome e il culto di un divino Joshua)4. Nelle note di questo articolo del Chiappelli ci sono molte citazioni bibliografiche. § ( 126 ). Passato e presente. Gli intellettuali: la decadenza di Mario Missiroli. Cfr l’articolo su Clemenceau di Mario Missiroli (Spectator) nella «Nuova Antologia» del 16 dicembre 1929 Articolo abbastanza interessante perche il Missiroli non ha perduto la capacità di grande giornalista nel sapere impostare un articolo brillante valendosi di alcune idee fondamentali e organizzandovi intorno una serie di fatti intelligentemente scelti. Ma perché e come Clemenceau fu a contatto con la Francia, col popolo francese e 10 rappresentò nel momento supremo? Il Missiroli non lo sa dire: egli è diventato vittima del luogo comune antiparlamentare, antidemocratico, «antidiscussionistico», antipartito ecc. La quistione è questa: nella Francia di prima del 1914 la molteplicità dei partiti, la molteplicità dei giornali d’opinione, la molteplicità delle frazioni parlamentari, 11 settarismo e l’accanimento nelle lotte politico-parlamentari e nelle polemiche giornalistiche erano un segno di forza o di debolezza nazionale (egemonia della classe media, ossia 1930-1932: (