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620 QUADERNO 5 (ix) la forma intellettuale. Realmente POrlando è d’accordo col- PAmari, ne sente lo stesso impulso intellettuale e morale, di valorizzare la storia siciliana, di affermare che la Sicilia è stata un momento della storia universale, che il popolo siciliano ha avuto una fase creatrice di Stato, che non può non essere Pespressione di una «nazionalità siciliana» (anche se fino a questa affermazione POrlando non voglia arrivare come non arrivava PAmari, dicendo di essersi sentito italiano anche prima del 48 ). Il Brandileone oppone all’Orlando il punto di vista espresso dal Croce nella Storia del Regno di Napoli, cioè che « quella storia nella sua sostanza non è nostra o nostra è soltanto per piccola parte e secondaria», «storia rappresentata nella nostra terra e non generata dalle sue viscere»; è vero che il Croce si riferisce al periodo normanno-svevo per il Mezzogiorno, ma secondo il Brandileone deve riferirsi anche alla Sicilia6. Il punto di vista del Croce genericamente è esatto, ma nel tempo in cui quella storia si svolgeva era essa 45 bis | sentita dal popolo come propria e in che misura? E quale era la parte creativa della popolazione? In ogni modo questi avvenimenti impressero una certa direttiva alla storia del paese, crearono certe condizioni che continuarono e continuano ancora ad operare in certi limiti. § (89), Gabriele Gabbrielli, India ribelle, nella «Nuova Antologia» del i° agosto 1929 \ (Questo signor G. G. è specializzato per scrivere note e articoli sulla «Nuova Antologia» e probabilmente in qualche giornale quotidiano, contro l’attività delPIspolcom \ Si serve del materiale che pubblica a Ginevra YEntente contre la T. 1.3 specialmente nel suo «Bollettino mensile» ed ha delle simpatie generiche col movimento per la difesa dell’Occidente di Henri Massis4: simpatie generiche perché mentre per il Massis Pegemone dell’unione latino-cattolica non può essere che la Francia, per il Gabbrielli invece deve essere l’Italia; a proposito del Massis e della difesa delPOccidente è da ricordare che il padre Rosa nella risposta a Ugo Ojetti! vi accenna in modo molto brusco; il Rosa vi vede un pericolo di de- 1930-1932: (