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miscellanea) 511 se contadine come cittadinanza e come massa militare. Se nell’esercito si verifica disgregazione è in senso verticale, non orizzontale, per la concorrenza delle cricche dirigenti: le masse dei soldati seguono di solito i rispettivi capi in lotta tra loro. 11 governo militare è una parentesi tra due governi costituzionali: l’elemento militare è la riserva permanente delT«ordine», è una forza politica permanentemente operante « in modo pubblico ». Lo stesso avviene in Grecia con la differenza che il territorio greco è sparpagliato anche nelle isole e che una parte della popolazione più energica e attiva è sempre sul mare, ciò che rende ancora più facile l’intrigo e il complotto militare : il contadino greco è passivo come quello spagnolo, ma nel quadro della popolazione totale, il greco più energico e attivo essendo marinaio e quasi sempre lontano da casa sua, dal suo centro politico, la passività generale, vuole essere analizzata diversamente e la soluzione del problema politico non può essere la stessa. Ciò che è notevole è che in | questi paesi l’esperienza del governo militare non crea una ideologia 38 politica e sociale permanente, come avviene invece nei paesi « cesari- sti», per così dire. Le radici sono le stesse: equilibrio delle classi urbane in lotta, che impedisce la « democrazia » normale, il governo parlamentare, ma diversa è l’influenza della campagna in questo equilibrio. In Ispagna la campagna, passiva completamente, permette ai generali della nobiltà terriera di servirsi politicamente dell’esercito per ristabilire l’ordine, cioè il sopravvento delle classi alte, dando una coloratura speciale al governo militare di transizione. In altri paesi la campagna non è passiva, ma il suo movimento non è coordinato politicamente a quello urbano: l’esercito deve rimanere neutrale, finché è possibile, per evitarne la disgregazione orizzontale: entra in iscena la «classe militare-burocratica», la borghesia rurale, che, con mezzi militari, soffoca il movimento nella campagna (immediatamente più pericoloso), in questa lotta trova_ una certa unificazione politica e ideologica, trova alleati nella città’nelle classi medie (funzione degli studenti di origine rurale nelle città), impone i suoi metodi politici alle classi alte, che devono farle molte concessioni e permettere una determinata legislazione favorevole: insomma riesce a permeare lo Stato dei suoi interessi fino ad un certo punto e a sostituire il personale dirigente, continuando a mantenersi armata nel disarmo generale e minacciando continuamente la guerra civile tra i propri armati e l’esercito nazionale, se la classe alta non le dà certe soddisfazioni. Questo fenomeno assume sempre forme individuate storicamente: Cesare rappresenta una combinazione di elementi diversa da quella rappresentata da Napoleone I, questo diversa da quella di Napoleone III, o da quella di Bismarck ecc. Nel mondo moderno, Zivkovic si avvicina al tipo spagnolo (Zankof al cesarismo?) ecc. Queste osservazioni non sono cioè schemi sociologici, sono criteri pratici di interpretazione storica e politica che volta per volta dall’approssimazione schematica | devono incorporarsi in una concreta analisi storica-po- 38 bis litica. Cfr Quaderno 1} (xxx), pp. ij-17. 512 y/ Q