Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/496

miscellanea) [ 489 ha sempre un certo grado di sviluppo, modificando il [suo] rapporto con lo sforzo muscolare in un nuovo equilibrio. Cfr Quaderno 12 (xxix), pp. 12 -12 a. § ( 52 ). Americanismo e fordismo \ La tendenza di Leone Davi- dovi era legata a questo problema. Il suo contenuto essenziale era dato dalla « volontà » di dare la supremazia all’industria e ai metodi industriali, di accelerare con mezzi coercitivi la disciplina e l’ordine nella produzione, di adeguare i costumi alle necessità del lavoro. Sarebbe sboccata necessariamente in una forma di bonapartismo, perciò fu necessario spezzarla inesorabilmente. Le sue soluzione pratiche erano errate, ma le sue preoccupazioni erano giuste. In questo squilibrio tra pratica e teoria era insito il pericolo. Ciò si era manifestato già precedentemente, nel 1921. Il principio della coercizione nel mondo del lavoro era giusto (discorso riportato nel volume sul Terrorismo e pronunziato contro Martov) ma la forma che aveva assunto era errata: il « modello » militare era diventato un pregiudizio funesto, gli eserciti del lavoro fallirono. Interesse di Leone Davidovi per l’americanismo. Suo interesse, suoi articoli, sue inchieste sul «byt» e sulla letteratura2: queste attività erano meno sconnesse tra loro di quanto allora potesse sembrare. Il nuovo metodo di lavoro e il modo di vivere sono indissolubili : non si possono ottenere successi in un campo senza ottenere risultati tangibili nell’altro. In America la razionalizzazione e il proibizionismo sono indubbiamente connessi: le inchieste degli industriali sulla vita privata degli operai, il servizio di ispezione creato da alcuni industriali per controllare la « moralità » degli operai sono necessità del nuovo metodo di lavoro. Chi irridesse a queste iniziative e vedesse in esse solo una manifestazione ipocrita di « puritanismo », si negherebbe ogni possibilità di capire l’importanza, il significato e la portata obbiettiva del fenomeno americano, che è anche il maggiore sforzo collettivo [finora esistito]b per creare con una rapidità inaudita e con una coscienza del fine mai vista nella storia, un tipo nuovo di lavoratore e d’uomo. La espressione « coscienza del fine » può sembrare per lo meno esagerata alle anime bennate che ricordano la | frase del Taylor sul « gorilla ammaestrato» \ Il Taylor esprime con cinismo e senza sottintesi il fine della società americana: sviluppare nell’uomo lavoratore al massimo la parte macchinale, spezzare il vecchio nesso psico-fisico del lavoro professionale qualificato che domandava una certa partecipazione deH’intelligenza, delPiniziativa, della fantasia del lavoratore, per ridurre le operazioni di produzione al solo aspetto fisico. Ma in realtà non si tratta di una cosa nuova. Si tratta della fase più recente aNel ms il titolo originario «Animalità» e industrialismo è stato cancellato e sostituito con Americanismo e fordismo. b Nel ms una variante interlineare: « verificatosi ». 22 22 bis 490