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42 | quaderno i (xvi) |
questa «condensazione» o concentrazione organica, i moderati esercitavano una potente attrazione, in modo «spontaneo», su tutta la massa d’intellettuali esistenti nel paese allo stato «diffuso», «molecolare», per le necessità, sia pure elementarmente ❘31 soddisfatte, della istruzione pubblica e dell’amministrazione. Si rivela qui la verità di un criterio di ricerca storico-politico: non esiste una classe indipendente di intellettuali, ma ogni classe ha i suoi intellettuali; però gli intellettuali della classe storicamente progressiva esercitano un tale potere di attrazione, che finiscono, in ultima analisi, col subordinarsi gli intellettuali delle altre classi e col creare l’ambiente di una solidarietà di tutti gli intellettuali con legami di carattere psicologico (vanità ecc.) e spesso di casta (tecnico-giuridici, corporativi).
Questo fenomeno si verifica «spontaneamente» nei periodi in cui quella determinata classe è realmente progressiva, cioè fa avanzare l’intera società, soddisfacendo alle sue esigenze esistenziali non solo, ma ampliando continuamente i suoi quadri per una continua presa di possesso di nuove sfere di attività industriale-produttiva. Quando la classe dominante ha esaurito la sua funzione, il blocco ideologico tende a sgretolarsi e allora alla «spontaneità» succede la «costrizione» in forme sempre meno larvate e indirette, fino alle misure vere e proprie di polizia e ai colpi di Stato.
Il Partito d'Azione non poteva avere questo potere di attrazione ed anzi egli stesso era attratto, sia per l'atmosfera di intimidazione che lo rendeva esitante ad accogliere nel suo programma determinate rnvendicazioni popolari, sia perché alcuni dei suoi uomini maggiori (Garibaldi, per es.) erano, sia pure saltuariamente («oscillazioni»} in rapporto personale di subordinazione coi capi dei moderati. Perché il P. d’A. diventasse una forza autonoma e in ultima analisi, per lo meno riuscisse a imprimere al moto del Risorgimento un carattere più marcatamente popolare e democratico (più in là non poteva andare date le premesse fondamentali del ❘31 bis moto stesso) avrebbe dovuto contrapporre all’azione «empirica» dei moderati (che era empirica solo per modo di dire) un programma organico di governo che abbracciasse le rivendicazioni essenziali delle masse popolari, in primo luogo dei contadini. All’attrazione «spontanea» esercitata dai moderati, doveva cioè contrapporre un’attrazione «organizzata», secondo un piano.
Come esempio tipico di attrazione spontanea dei moderati bisogna ricordare il fatto della nascita del movimento «cattolico-liberale», che tanto impressionò il papato e in parte riuscì a paralizzarlo e a demoralizzarlo, cacciandolo in una posizione più destra di quella che avrebbe potuto occupare e quindi parzialmente isolandolo; il papato ha appreso la lezione e ha saputo perciò manovrare magnificamente nei tempi più recenti. Il modernismo prima e il popolarismo poi sono fenomeni simili a quello dei «cattolico-liberali» del Risorgimento: essi sono in gran parte dovuti al potere di attrazione «spontanea» esercitata dal movimento operaio moderno. Il papato (sotto Pio X) ha colpito il modernismo come tendenza riformatrice della religione, ma ha sviluppato il popolarismo, cioè la base economica del