Pagina:Gramsci - Quaderni del carcere, Einaudi, I.djvu/300

1930: (miscellanea) 293 dualismo: i principi d’autorità gagliardamente affermati. I brani riportati dal Missiroli sono veramente interessanti e la raccolta potrebbe servire come dimostrazione della crisi intellettuale che, secondo me, non può non sboccare in una ripresa del materialismo storico (gii elementi per dimostrare come il materialismo storico sia penetrato profondamente nella cultura moderna sono abbondanti in questi esercizi). § (7). Il popolo (ohibò!), il pubblico .(ohibò!). I politici d’avventura domandano con cipiglio di chi la sa lunga: «Il popolo! Ma cos’è questo popolo? Ma chi lo conosce? Ma chi l’ha mai definito? » e intanto non fanno che escogitare trucchi e trucchi per avere le maggioranze elettorali (dal 24 al 29 quanti comunicati ci sono stati in Italia per annunziare nuovi ritocchi alla legge elettorale? Quanti progetti presentati e ritirati di nuove leggi elettorali? II catalogo sarebbe interessante di per sé). Lo stesso dicono i letterati puri: «Un vizio | portato dalle idee romantiche è quel- 6 lo di chiamare a giudice il pubblico. Chi è il pubblico? Chi è costui? Questo testone onnisciente, questo gusto squisito, quest’assoluta probità, questa perla dov’è? » (G. Ungaretti, «Resto del Carlino», 23 ottobre 1929) '. Ma intanto domandano che sia instaurata una protezione contro le traduzioni da lingue straniere e quando vendono mille copie di un libro fanno suonare le campane del loro paese. [Il «popolo» però ha dato il titolo a molti importanti giornali, proprio di quelli che oggi domandano «cosa è questo popolo? » proprio nei giornali che si intitolano al popolo]. § (8). I nipotini di padre Bresciani. Il diavolo al Pontelungo di Bacchellil. Il romanzo è stato tradotto in inglese da Orlo Williams e la «Fiera letteraria» del 27 gennaio 1929 riporta l’introduzione di Williams alla sua traduzione2. Lo Williams nota che il Diavolo al Pontelungo è « uno dei pochi romanzi veri, nel senso che noi diciamo romanzo in Inghilterra», ma non nota (sebbene parli dell’altro libro di Bacchelli Lo sa il tonno3) che il Bacchelli è uno dei pochi scrittori italiani che si possano chiamare «moralisti» nel senso inglese e