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1930: (miscellanea) 291 ricalismo dà un esempio di questa fase). La diffusione della cultura francese è legata a questa fase: si tratta della cultura massonico-illuministica, che ha dato luogo alle cosi dette Chiese positivistiche, alle quali partecipano anche molti operai che pur si chiamano sindacalisti anarchici. Apporto delle varie culture: Portogallo, Francia, Spagna, Italia. Quistione del nome: America latina, o iberica, o ispanica? Francesi e italiani usano «latina», portoghesi «iberica», spagnoli «ispanica». Di fatto la maggiore influenza è esercitata dalla Francia; le altre tre nazioni latine hanno influenza scarsa, nonostante la lingua, perché queste nazioni americane (sono ) sorte in opposizione a Spagna e Portogallo e tendenti a creare proprio nazionalismo e propria cultura. Influenza italiana, caratterizzata dal carattere sociale dell’emigrazione italiana: d’altra parte in nessun paese americano gli italiani sono la razza egemone. Un articolo di Lamberti Sorrentino, Latinità dell'America nell’«Italia Letteraria» del 22 dicembre 1929 '. «Le repubbliche sudamericane sono latine per tre fattori principali: la lingua spagnola, la cultura prevalentemente francese, l’apporto etnico prevalentemente (!) italiano. Quest’ultimo è, dei tre, il fattore | più profondo e sostanziale, perché conferisce appunto alla nuova razza che si forma il carattere latino (!); e in apparenza (!) il più fugace, perché alla prima generazione, perdendo quanto esso ha di originale e proprio (è un bell’indovinello, tutt’insieme!), si acclimata spontaneamente ( ! ) nel nuovo ambiente geografico e sociale». Secondo il Sorrentino c’è un interesse comune tra Spagnuoli, Francesi e Italiani che sia conservata (!) la lingua spagnola, tramite per la formazione di una profonda coscienza latina capace di resistere alle deviazioni ( ! ) che sospingono gli americani del sud verso la confusione (!) e il caos. Il direttore di un periodico letterario ultra-nazionalista dell’Argentina (il paese più europeo e latino dell’America) ha affermato che l’uomo argentino «fisserà il suo tipo latino-anglosassone predominante». Il medesimo scrittore che si autodefinisce « argentino al cento per cento » ha detto ancora più esplicitamente: «Quanto ai nordamericani, il cui paese ci ha dato la base costituzionale e scolastica, è bene « 292 QUADERNO 3 (xx