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238 | quaderno 2 (xxiv) |
li (benedettini, francescani, ecc.), con la citazione della Comédie socialiste di Yves Guyot, da cui deve aver preso lo spunto, egli non dice che quelle non erano le denominazioni ufficiali dei partiti, ma denominazioni di «comodo» nate dalle polemiche interne, anzi quasi sempre contenevano implicitamente una critica e un rimprovero di deviazione personalistica, critica e rimprovero scambievoli che si irrigidivano poi nell'effettivo uso della denominazione personalistica (per la stessa ragione «corporativa» e «settaria» ❘114 per cui i «Gueux» si chiamarono anch'essi cosi). Per questa ragione tutte le considerazioni epigrammatiche del Michels cadono nel superficialismo da salotto reazionario.
La pura descrittività e classificazione esterna della vecchia sociologia positivistica sono un altro carattere essenziale di queste scritture del Michels: egli non ha nessuna metodologia intrinseca ai fatti, nessun punto di vista critico che non sia un amabile scetticismo da salotto o da caffè reazionario che ha sostituito la sbarazzineria altrettanto superficiale del sindacalismo rivoluzionario e del sorellismo.
Rapporti tra Michels e Sorel: lettera di Sorel a Croce in cui accenna alla superficialità di Michels e tentativo meschino del Michels per togliersi di dosso il giudizio del Sorel. Nella lettera al Croce del 30 maggio 1916 («Critica», 20 settembre 1929, p. 357) il Sorel scrive: «Je viens de recevoir une brochure de R. Michels, tirée de Scientia, mai 1916: "La debacle de L'Internationale ouvrière et l'avenir”. Je vous prie d'y jeter les yeux; elle me semble prouver que l’auteur n'a jamais rien compris à ce qui est important dans' le marxisme. Il nous présente Garibaldi, L. Blanc, Benoit Malon (!!) comme les vrais maîtres de la pensée socialiste...». (L'impressione del Sorel deve essere esatta — io non ho letto questo scritto del Michels — perché essa colpisce in modo più evidente nel libro del Michels sul movimento socialista italiano, Edizioni della «Voce»)*.
Nei «Nuovi studi di Diritto, Economia e Politica» del settembre-ottobre 1929, il Michels pubblica cinque letterine inviategli dal Sorel (1a nel 1905, 2a nel 1912, 3a nel 1917, 4a nel 17, 5a nel 17)* di carattere tutt'altro che confidenziale, ma piuttosto di corretta e fredda convenienza, e in una