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pi, il quale ha preso provvedimento per la rapida liquidazione della sezione autonoma del Consorzio valori, per l'unificazione dell'emissione, per il trasferimento delle operazioni di cambio all'Istituto dei cambi sotto il patronato della Banca d’Italia, per la vigilanza in difesa del risparmio nazionale. discorso di Pesaro per la politica monetaria.

Nuovi problemi, attuali, consolidamento del pareggio del bilancio; freno alle crescenti spese; sano impiego delle eccedenze di bilancio; condizioni della tesoreria; necessità di un ammortamento graduale e continuativo del debito pubblico; i prestiti esteri e il miglioramento dei cambi; la difesa della riforma tributaria da iniziate deviazioni; eliminazione di ogni inutile fiscalismo.

L’esercizio 25-26 chiuso con un avanzo di competenza di 2268 milioni ridotto con due regi decreti a 468 milioni. Ma occorre esaminare l'esercizio 25-26 considerando 1) le maggiori spese sopravvenute durante l'esercizio; 2) quelle deliberate dopo chiuso l'esercizio, ma attribuite a questo; 3) rapporti tra le risultanze del bilancio di competenza ed il conto di cassa; 4) i conti fuori ❘5 bilancio. Durante l'esercizio 25-26 furono deliberate maggiori spese, oltre quelle preventivate in bilancio, per 3605 milioni e, chiuso l'esercizio, con due regi decreti (ricordati) furono deliberate 1800 milioni di nuove spese, addebitate all'esercizio stesso mediante iscrizione nel bilancio delle finanze di un capitolo aggiunto. Senza tener conto del movimento dei capitali e delle spese per le PP. e TT. che dal bilancio generale sono state trasferite in quello speciale dell’azienda autonoma, e detratti 247 milioni di economie realizzate durante l'esercizio, si ha, malgrado la diminuzione delle spese residuali della guerra, un aumento di 4158 milioni di spesa sui 17 217 preventivati (aumento del 24%). Ma anche le entrate, preventivate in 17 394 milioni, salirono a 21 043 milioni, e perciò avanzo di 468 milioni.

È necessario un più rigoroso e completo accertamento delle spese, i risultati dell’esercizio devono allontanarsi il meno possibile dalle previsioni, altrimenti il bilancio preventivo diverrebbe inutile, e per una ragione psicologica (!), perché l’annunzio di grandi avanzi incita alle spese. Un insi-