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le sillabe | 47 |
di parole forestiere. P. es. tè-cnico, Csánto, Psicología, pneu-mático, a-tlèta, ení-gma.
§ 9. Due consonanti uguali a contatto (valgono per uguali c e q) come pure una liquida davanti ad una muta o spirante, si separano in due sillabe. Quindi, scomponendo una parola in sillabe, la prima di tali consonanti si stacca dalle seguenti per unirla colle lettere precedenti. Esempi: lèt-tera, báb-bo, léc-cio; còr-da, cál-do, ál-tro, dén-tro, al-záre, ác-qua.
Le sillabe si distinguono in aperte e chiuse; secondochè escono in vocale od in consonante. Sono aperte tutte le sillabe di de-si-de-rá-re. Sono chiuse tutte le sillabe delle voci tronche or-pel-lár, con-for-tár.
§ 10. Non è lecito, scrivendo, rompere le sillabe, ponendo una parte di sillaba in fine di riga, e una parte in principio della seguente; ma sì nell’uno come nell’altro luogo deve conservarsi intera ciascuna sillaba, conforme alle regole date sopra. Esempi: fèr-ro, Eu-rò-pa, sprán-ga, de’-libri, tút-t’uò-mo, O-cé-a-no.
§ 11. È uso antico fare eccezione da questo precetto per alcune parole composte, nelle quali, invece di separare sillaba da sillaba, molti separano la prima parte dalla seconda. P. es. dis-istimáre, in-ábile, ad-ágio, mis-ántropo, tras-andáre, mal-agévole. Ma quest’uso non forma una regola, sì perchè si fonda sopra una ragione etimologica difficile in molti casi a conoscersi specialmente da chi non sappia il latino, sì perchè la divisione delle sillabe non è per sua natura guidata dalla formazione delle parole, ma dall’eufonia.