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46 parte prima — cap. vii


Anche due vocali senz’accento in fin di verso prendono spesso il valore di due sillabe. P. es.

Vergin di servo encomio


dove io si pronuncia distintamente, in modo che il vocabolo diventa sdrucciolo.

Si chiama sireresi la fusione di due sillabe in una, e dieresi la divisione di un dittongo in due sillabe. La sineresi non si suole indicare con alcun segno; ma la dieresi si segna con due puntolini (¨) posti sopra la prima delle due vocali. P. es. passïóne.


§ 6. Consonanti. Una sola consonante davanti a vocale in una parola, forma sempre sillaba con la vocale medesima. P. es. de-si-de--re.


§ 7. Due consonanti consecutive davanti a vocale in una parola, formano sillaba con essa vocale nei seguenti casi:

che una delle consonanti mute b, c, d, g, p, t, o le spiranti f e v precedano una r. P. es. brè-ve, de-créto, drá-go, sa-gre-stía, prè-te, in-trú-so, ri-trò-vo. Di rado è usato vr, come in ò-vra, le-vriè-re:
che una delle consonanti mute b, c, g, p, e la spirante f precedano una l. P. es. o-blí-quo, re-clú-so, glò-ria, de-plò-ro, ef-flú-vio:
che una s preceda un’altra consonante qualsisia, fuorchè sè stessa, o l’h o la z. P. es. -sbe, -sca, di-sdò-ro, sgo-láre, ecc.:
gn, ch e gh valgono per consonanti semplici.


§ 8. Tre consonanti consecutive davanti a vocale formano sillaba con essa nel solo caso:

che una s preceda uno dei gruppi di due consonanti qui accennati non comincianti per s. P. es. sbra-náre, di-scré-to, sfra-táto, e-sclú-dere, sdrá-jo.

I gruppi cn, cs, cm, ct, ps, pt, pn, tl, gm ed altri simili non si usano fuorchè per ritrarre la pronunzia