Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/78

44 parte prima — cap. vii

guái; o un’i preceduta da gl o ,c, come spogliái, cacciái, allora il trittongo è solo apparente (cap. v, § 2).

Per la stessa ragione il trittongo è solo apparente in quiète, e sono apparenti i così detti quadrittonghi (sillabe di quattro vocali), che alcuni vogliono trovare in figliuòi, lacciuòi e simili.


§ 4. Una vocale dura con una molle non sempre formano dittongo, nè si pronunciano in una sillaba; ma spesso costituiscono due sillabe diverse. Ciò accade specialmente nei seguenti casi:

nelle parole derivate o composte, in cui i appartenga al prefisso, o alla prima parte, e l’altra vocale alla seconda parte della parola. P. es. ri-, ri-avére; ri-árdere, ri-árso; ri-èsco, ri-uscíre; chi-únque:
in altre parole, come di-áspro, li-úto, li-óne (poet. per leóne): pi-uòlo; e molte di quelle voci dove i è preceduta da r, e non seguita da e. P. es. tri-ónfo, settentri-óne, tri-ário, ori-uòlo, ecc.:
nelle parole derivate, quando la parola primitiva richiedeva l’accento sull’i. P. es. vía, vi-ále; Dío, indi-áto; spí-a, spi-áre.


Queste osservazioni valgono anche se l’accento della parola derivata non posa più su alcuna delle due vocali. P. es. vi-a--re, ri-ar--va.


§ 4. La vocale u appoggiata sopra a, e, i forma con esse due sillabe distinte, ove non sia preceduta da g o q, nel qual caso l’u si fonde in un unico suono colla consonante. (Vedi cap. v, § 2). Esempi: arcu-áto, consu-èto, acu-íre. Al contrario u-guá-le, quá-dro, guèr-ra, que-stióne, ac-quísto. Si eccettua argu-í-re ove gu resta diviso da i: