Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/76

42 parte prima — cap. vi — incontro ecc.



§ 11. n davanti ad s riesce dura all’orecchio del popolo: quindi molte volte si perdette. P. es. da offénso poet. offéso; dall’originario tonsáre, da confrontare con tonsúra e intónso, si fece tosáre. Le voci finite in ènse presero forma in ése, come i nomi di cittadinanza Lucchése, Pistoiése, Sanése, ecc. ecc. Alcune serbano tutte e due le forme.


§ 12. f può precedere soltanto r e di rado l (vedi qui sopra, § 7): può tener dietro soltanto a l, n, r, s:

v può precedere soltanto r (in mezzo di parola): può seguire soltanto l, n, r, s:
z (lettera doppia) non può precedere nissuna consonante: può seguire soltanto l, n, r.

Quanto ad h ed j, vedi quello che abbiamo detto delle altre lettere.


§ 13. Tre consonanti di seguito in una parola non si possono trovare che nei casi seguenti:

che le prime due siano mute geminate, o un’f geminata, e la terza un’r e di rado l: p. es. attrárre, acclúso, efflúvio:
che la prima sia una liquida o nasale (l, r, n, m) o un’s, e le due seguenti una muta o una f seguite da r, od l. P. es. óltre, sorpréndere, entráre, ómbra, sbracáto, stráno, splendóre, sfracelláre.