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34 parte prima — cap. v

quente si cercò di evitarlo, ora togliendo una delle vocali, ora inserendo fra di esse una consonante, ora inaltri modi. Quantunque tal materia possa parere appartenersi alla Grammatica storica, non a quella dell’uso moderno; pur nondimeno, poichè in molte voci vivono tuttora le due forme, quella originaria coll’iato, e quella popolare colle alterazioni prodotte dalla contrarietà all’iato; è necessario toccarne brevemente. E qui si deve fare una distinzione di due casi; che la prima delle vocali formanti iato sia accentata, o no.


§ 4. Se la prima delle vocali a contatto fra loro, sosteneva la posa della voce richiesta dall’accento della parola, o anche quella minore, richiesta dalla vocale dura del dittongo disteso; allora si rimediò all’iato o per contrazione, o per inserzione di qualche consonante fra le due vocali. Dicesi contrazione, quando la vocale precedente (quasi sempre accentata) assorbe la seguente, o, fondendosi con essa, produce una sola vocale, diversa da ambedue.


§ 5. Della contrazione per assorbimento abbiamo frequenti esempii negli accozzi di una vocale dura con i (di rado e), dove l’i sparisce lasciando (se in termine di parola) il segno dell’apostrofo. P. es. a’ per ai prep. artic.; vo’ per vói; e in mezzo di parola levámi per leváimi modi poetici, ed altri simili; e nei composti secènto per seicento; dumíla per duemíla. Talvolta la vocale accentata viene assorbita da una precedente atona, come in mástro per maèstro.


§ 6. Della contrazione per fusione delle due vocali in una terza abbiamo esempio in áu che passò in o. P. e., áuro, òro; táuro, tòro; tesáuro, tesòro; cláustro, chiòstro; ráuco, roco: páusa, pòsa; fáuce, fóce; fráude, fròde; Páolo, Polo. Talvolta anche in questo caso ebbe luogo la contrazione per assorbimento, come in Agósto da Augústo; agúrio, antiq. per augúrio; Metáuro, Metáro poet.

Anticamente au passò talora in al. Quiudi le forme arcaiche fiorentine aldáce, esaldíre, frálde, lálde, ecc. per audáce, esaudíre, fráude, láude, ecc.


§ 7. Alcune volte dopo la vocale accentata si inserì una consonante:

talora un’j che prese il suono di g o ,g. Così dal primitivo tráere rimasto al verso, si fece la forma pur poetica trággere, pres. trággo, trággi, trágge: mentre in prosa si adopera soltanto all’infinito la forma contratta trárre, e nel presente 2ª e 3ª persona trái