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CAPITOLO IV
Le consonanti.
§ 1. Dividemmo le consonanti in tre classi, mute, liquide e spiranti. Ora è necessario studiarle partitamente, distinguendole secondo i diversi organi della favella, che entrano come principali nella loro pronunzia.
§ 2. Fra le consonanti mute sono affini tra loro p e b, che si chiamano labiali, perchè nella loro pronunzia ha parte principale l’atteggiamento delle labbra, le quali si premono di più nella prima consonante, e un po’ meno nella seconda. Quindi, essendo il suono dell’una più forte e reciso, e quello dell’altra più fluido ed aperto, il p si chiama labiale dura, il b labiale molle.
Forme con b e p: banca, panca; epifanía, befána con aferesi; ribrézzo, riprézzo poco usata.
§ 3. Sono pure affini tra loro c, g, qu, che si chiamano gutturali, perchè la loro pronunzia muove dalla gola, purchè però le due prime vengano pronunciate (come se fossero in tutti i casi scritte con h) ch, gh, che è il loro suono naturale e primitivo. Questa h si scrive soltanto davanti ad e ed i, non essendovene bi-