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12 parte prima — cap. ii


nelle forme tronche ve’ per védi: fe per féce. Si eccettua stiè e diè per la ragione accennata al § 11:
nel passato remoto del verbo crescere e suoi composti (1 e 3 pers. sing. e 3 plur.): crébbi, crébbe, crébbero:
nel passato remoto dell’indicativo (1 e 3 sing. e 3 plur.) e nel participio passato del verbo méttere e suoi composti: méssi, méssero, mésso; commésse, commésso:
nei passati remoti dell’indicativo (1 e 3 sing. e 3 plur.) e nei participii passati terminati in -esi ecc. -eso ecc. P. es. scési, scése, scésero, scéso; prési, prése, présero, préso. Si eccettua chièsi per la ragione accennata al § 11.


§ 10. Avverbii, preposizioni, congiunzioni, interiezioni.

L’è ha suono largo:

in sèmpre, prèsso, bène, mèglio, pèggio, vèrso, cèrto:
nelle interiezioni deh, ahimè, eh, che.

L’é ha suono stretto:

nelle particelle avverbiali e preposizioni articolate néllo, négli, nélla ecc. déllo, dégli, déi, de’ ecc. nelle congiunzioni e e se, che tanto sola quanto in composizione. P. es. perché; affinché:
negli avverbii, méno, déntro, méntre e nella preposizione sénza:
nei suffissi avverbiali -ménte; ménti. P. es. altaménte, forteménte, umilménte, altriménti:
nelle interiezioni affé, éhi.


§ 11. Oltre a queste norme speciali si deve avvertire in generale, che il dittongo ha suono largo.