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CAPITOLO II

Le vocali.


§ 1. La pronunzia delle lettere in italiano segue fedelmente la scrittura, ma questa non distingue abbastanza tutte le variazioni di quella. Diciamo prima delle vocali.


§ 2. Le vocali si distinguono in dure o forti, a, o, e e in molli o dolci, i, u.

L’e e l’o possono avere due suoni diversi, un suono stretto o chiuso, ed un suono largo od aperto. Si pronunciano sempre con suono chiuso, quando non cade sopra di loro la posa della voce o accento. P. es. verità, speranza; bontà, orácolo. Ma quando tale posa vi cade, ossia quando sono accentate, allora si pronunciano ora con suono largo, ora con suono stretto. Per esempio con suono largo bèllo, fòrte: con suono stretto véro, amóre.


§ 3. Di tal dafferenza non si possono dare regole sicure in tutti i casi, essendo le eccezioni troppo frequenti. Perciò rimandiamo ai Vocabolarii della Pronunzia, che con un segno distinguono l’un suono dall’altro.

L’unica cosa possibile ad apprendersi dalla Grammatica, è la pronunzia dell’e e dell’o in certe parole