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258 | parte terza — cap. i — le flessioni |
Quanto ai nomi in -ita senz’accento, che in origine erano participii anch’essi, vedi più oltre fra i suffissi.
§ 8. Unendo ad alcun participio la flessione dell’infinito ne sono venuti altri verbi:
dáto (dáre) | datáre |
invòlto (invòlgere) | involtáre |
opprèsso (opprímere) | oppressáre |
paziènte (patíre) | pazientáre |
únto (úngere) | untáre |
fésso (fèndere) | fessáre |
ráso (rádere) | rasáre |
aggiúnto (aggiúngere) | aggiuntáre |
§ 9. Anche da pronomi, numerali, ed avverbii si sono formate con simile procedimento nuove parole, p. es. da úno, uníre; da dècimo, decimáre; da éntro, entráre; da avánti, avanzáre; da áltro (áltero) alteráre; e viceversa, da lúngo, lúngi; da tárdo, tárdi, ecc.
Questo modo di derivar parole da altre parole mediante il semplice cambiamento della flessione, piglia il nome di derivazione impropria. Passiamo ora a parlare di un’altra maniera di derivazione.