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202 parte seconda — cap. xxvi

transitivo; p. es. ío non sóno volúto ricévere; non èra potúto sopportáre. Ma meglio si volgerebbe in costruzione attiva: non mi vógliono, ecc.


§ 3. Si richiede in secondo luogo che il participio del verbo transitivo accompagnato con essere, denoti l’azione come in atto, non come in effetto (cap. cit., § 9), e lasci ai varii tempi di èssere tutta la cura di determinare il tempo: p. es. sóno lodáto se è passivo, dee valere quanto óra mi lòdano: éra amáto dee valere allóra mi amávano.

Si deve fare un’avvertenza rispetto a que’ verbi transitivi che esprimono un’azione di sua natura momentanea o tale che involge compimento, non continuazione, come colpíre, báttere, víncere, uccídere, abbandonáre, ecc. ovvero fáre, ornáre, fabbricáre, offèndere, ingiuriáre, ecc. I participii passati di tali verbi possono avere di per sè il senso di azione in effetto anche senza l’ausiliare stato; p. es. sóno colpíto, è fabbricáto, è trováto; ma con qualche differenza di significato: sóno colpíto vuol dire mi tròvo colpíto indipendentemente dall’origine del colpo: invece sóno státo colpíto, mette più in rilievo il passato ed accenna l’origine del colpo. Molti di questi participii prendono a dirittura il senso di aggettivi, e spesso anche la forma, come vedemmo Parte I, cap. xx, § 12.


§ 4. La cosa o persona da cui è fatta l’azione che passa nel soggetto del verbo passivo, si costruisce colla prep. da, e di rado colla prep. per, p, es. tu sèi lodáto dal maèstro; quésto líbro è státo scrítto per úna società d’amíci.


§ 5. Ecco in breve lo schema della forma passiva nelle sole prime persone, e nelle seconde dell’imperativo:

Indicativo.

Pres. sóno lodáto, a; siámo lodáti, e.
Pass. pross. sóno státo, a, lodáto, a; siámo státi, e, lodáti, e.