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le irregolarità nella conjugazione | 179 |
§ 3. I. Irregolarità nel pres. dell’infinito, nel futuro indic., e nel presente del condizionale.
In alcuni verbi l’infinito presenta soltanto una forma sincopata (vedi Parte I, cap. viii, § 19) da altra forma che si trova nel latino, e spesso anche nei poeti più antichi: la qual forma sincopata si conserva in tutti i tempi di questa famiglia. Esempii:
§ 4. Altre volte la forma non sincopata è in uso quanto la sincopata e più; nel qual caso l’irregolarità non è necessaria: p. es. da tògliere e tòrre, toglierò e torrò; toglierèi e torrèi: da bévere e bére, beverò e berrò; beverèi, berrèi.
§ 5. In molti verbi della seconda conjugazione quasi tutti accentati sulla penultima (-ére), ed in alcuni della terza (-íre) la forma sincopata ha luogo soltanto nel fut. semplice e nel condiz.: p. es. da volére, vorrò, vorrèi; da tenére, terrò, terrèi; da vedére, vedrò, vedrèi; da rimanére, rimarrò, rimarrèi; da veníre, verrò, verrèi.
Altre volte anche qui si può usare da per tutto la forma schietta dell’infinito: da udíre, udrò e udirò, ecc.