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148 parte seconda — cap. xviii

mòrti, ecc. dove il participio si accorda sempre col soggetto. Si eccettuano molti verbi indicanti atti o facoltà della vita sì vegetativa come animale e razionale; p. es. germogliáre, dormíre, ragionáre, potére, dovére, volére, ecc. e le voci degli animali come muggíre, nitríre e sim. i quali tutti usano avére.

Quei verbi che possono avere significato transitivo ed intransitivo, prendono in un senso avére, nell’altro èssere: tali sono specialmente i verbi indicanti l’entrare in uno stato e farvi entrare altri, come brúcio che ha doppio senso, cioè, provo io il bruciore, ovvero, lo fo provare ad altri: imbiánco, divento bianco io, ovvero fo diventar bianca qualche cosa. Alcuni verbi intransitivi di moto usano èssere quando sono costruiti con un termine locale, ed avére quando mancano di quel termine o sono costruiti con un falso oggetto: per esempio sóno córso da lui e invece hò córso tánto: ho córso tre míglia: avéa voláto tròppo: èra voláta da’ suoi piccíni: èra salíto in cása: avéa salíto le scále.

Vívere, dimoráre, fioríre e qualche altro verbo possono avere o uno o l’altro degli ausiliarii.

Quanto ai verbi riflessivi ed agli impersonali, vedi i cap. segg.


§ 11. La dipendenza o indipendenza di un’azione da un’altra azione espressa col verbo dà luogo alla distinzione dei modi del verbo stesso, che si riducono a tre reggenti e quattro complementari.

I modi reggenti sono tre: l’indicativo (o dimostrativo), il condizionale e l’imperativo. I modi complementari sono il congiuntivo, l’infinito, il participio, ed il gerundio; dei quali i tre ultimi si chiamano anche nomi verbali perchè partecipano della natura del verbo e del nome.


§ 12. L’indicativo afferma l’azione come reale e di fatto. P. es. lòdo, lodávano, loderà: crédo, credètti.

Il condizionale afferma in modo condizionato: scriverèi, avrèi scrítto; loderèi, avrèi lodáto.