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146 parte seconda — cap. xviii

persone singolari e tre plurali, distinte dai respettivi pronomi e dalla diversa flessione che prende il verbo. P. es.:

sing.            plur.
Pers. 1ª ío lòdo nói lodiámo
tu lòdi vói lodáte
égli lòda églino lòdano

in cui si vede che, rimanendo invariato il primo elemento della parola (lod-), cambia la flessione in sei diverse maniere. Anzi nel più de’ casi basta la sola flessione a distinguere le varie persone, rimanendo sottintesi i pronomi: p. es. (io) lòdo; (églino) lòdano.


§ 7. Il tempo nel quale l’azione accade può essere di quattro gradi, presente, imperfetto, perfetto, futuro. Il presente indica un tempo che dura tuttora o che si riguarda come non del tutto trascorso rispetto a chi parla. Il perfetto e l’imperfetto indicano ambedue un tempo affatto trascorso rispetto a chi parla: ma l’uno ne segna il momento, l’altro la continuazione e durata. Il futuro indica un tempo che non è ancora incominciato ma si aspetta che comincerà presto o tardi.


§ 8. Secondo poi che l’azione del verbo si considera come in atto o come in effetto (compiuta), ciascuno dei quattro tempi indicati si suddivide in due, l’une che esprime l’azione in atto, l’altro che la esprime in effetto.

Ecco pertanto il quadro dei tempi che può avere il verbo italiano e che noi chiameremo coi nomi più comunemente adoperati, senza far questione della loro esattezza:

Presente Presente: ío lòdo; ío párto.
Passato prossimo: ío hò lodáto, ío sóno partíto, a, i, e.