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il verbo. modi, tempi e persone | 145 |
trárca. Della seconda qualità sono, p. es. vívo, vádo che non possono rispondere a tal domanda ma ad altre comincianti da preposizioni p. es. a che còsa, in che luògo, con che còsa, perchè, ecc. ecc. e la risposta costituisce il termine indiretto (complemento). I primi si chiamano verbi transitivi (cioè passativi); i secondi intransitivi. Talora l’oggetto non serve ad altro che a chiarire e determinare un’azione, e questo possono averlo anche molti verbi intransitivi, p. es. salíre le scále; dormíre un sónno; vívere la víta, córrere dièci míglia, ecc. Questo però è un falso oggetto, perchè non riceve l’azione dal soggetto, non istà con esso in opposizione, ma a guisa di complemento serve solo a spiegare meglio l’azione stessa.
Alcuni verbi possono di transitivi divenire intransitivi, o viceversa, p.es. árdere, affogáre o annegáre, albergáre, variáre, ecc.
§ 4. I verbi transitivi quando denotano l’azione come fatta dal soggetto sopra altra cosa o persona, p. es. ío ámo, ío bátto, si dicono attivi: quando invece denotano l’azione come sostenuta dal soggetto e fatta da altra cosa o persona, si dicono passivi, p. es. ío sóno amáto, ío véngo battúto: se poi la denotano come fatta e sostenuta insieme dal soggetto, si dicono riflessivi, p. es. ío ámo mé stèsso, ovvero, mi ámo, mi bátto.
I verbi intransitivi, come quelli che non possono avere un vero oggetto, non possono neanche farsi passivi nè riflessivi, benchè ve ne siano molti che hanno forma riflessiva; onde da alcuni si distinguono in neutri, come náscere, vívere, moríre, andáre, ed in riflessivi (o neutri passivi) come vergognársi, pentírsi, ecc.
Alcuni transitivi riflessivi possono divenire intransitivi neutri, come muòvere, partíre invece del primitivi muòversi, partírsi; vestíre invece di vestírsi, ecc. Vedi i capp. segg.
§ 5. In un‘azione si possono considerare tre cose: il soggetto che la fa o la sostiene; il tempo in cui essa accade; la dipendenza o indipendenza in cui essa si trova da un’altra azione espressa con un verbo.
§ 6. Il soggetto dell’azione può essere di prima, di seconda e di terza persona (vedi Parte II, cap. xi), e di numero singolare o plurale. Quindi abbiamo tre
Fornaciari — Gramm. ital. | 10 |