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108 parte seconda — cap. viii

corrisponde di o fra riferito ad un nome; che riferito ad un verbo. Èra il più felice di (fra) tútti gli uòmini; l’òro è il più prezióso de’ metálli; il più bèl fióre ch’io ábbia vedúto è la rosa.

Si avverta di non ripetere avanti a più o meno l’articolo determinato quando il comparativo assoluto si appoggia ad un soggetto costruito col medesimo articolo. P. es. Non si dice: l’uòmo il più felíce di tutti è sèmpre soggètto álla sventúra; ma, l’uòmo più felíce, ecc. ovvero un uòmo il più felíce; nè si dice la virtù la più necessaria di tutte è la giustizia; ma la virtù più necessária o la più necessaria virtù fra tútte.


§ 5. Volendo affermare una qualità posseduta in grado supremo da una sostanza, si appicca all’aggettivo il suffisso -íssimo, elidendo la vocale o le vocali finali non accentate dell’aggettivo stesso. P. es. biánco, bianch-íssimo; vérde, verd-íssimo; buòno, buon-íssimo; píccolo, piccol-íssimo; sávio, sav-íssimo; pío, pi-íssimo.

Gli aggettivi ácre, intégro, cèlebre, salúbre formano irregolarmente il superlativo col suffisso -èrrimo elidendo la vocale finale e l’r che la precede: ac-èrrimo, celeb-èrrimo, salub-èrrimo. Si usa anche, almeno nel verso, misèrrimo.

Benèfico, munífico, magnífico fanno il loro superlativo beneficentíssimo, munificentíssimo, magnificentíssimo.


§ 6. Altre maniere che si avvicinano al superlativo consistono o nel ripetere due volte l’aggettivo, p. es. vérde vérde; bèllo bèllo; gránde gránde; sólo sólo o nell’annettergli in principio i prefissi -arci-, stra-, P. es. arcirícco, arcibèllo; stragránde.

Non hanno superlativo quegli aggettivi che indicano qualità incapaci d’aumento, come etèrno, infiníto, italiáno, ecc. Se pure talvolta si trovano anch’essi fatti superlativi, ciò accade per eccezione, e il loro significato viene modificato. Chi dicesse una musica eter-