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104 parte seconda — cap. vii


scímmia
baléna
róndine
vólpe
tórtora
formíca
lucèrtola
vípera
mósca.

Non si confondano questi coi difettivi, che hanno al femminile una forma affatto diversa dal maschile. P. es.:

montóne pècora
búe vácca
pòrco tròja o scròfa.


§ 16. I nomi di città e villaggi o paesi, andrebbero soggetti alle regole della terminazione, essendo di lor natura femminili quelli uscenti in a ed e, maschili quelli in i, o, u; ma l’uso moderno li suol fare tutti femminili riferendoli al nome sottinteso città. P. es. è rícca Miláno, è bèlla Firènze, sóno popolóse Nápoli, Parígi e Lóndra. Si eccettua Cáiro che è maschile.

I nomi di piccole isole sono femminili anche non finiti in a. P. es. Lèmno, Ròdi, Negropónte, Corfù. La famósa Ròdi.


§ 17. I nomi di continenti, Stati e provincie terminanti in a e in de sono femminili, come Amèrica, Austria, Itália, Còlchide, Èllade, Èlide, ecc. Si eccettua Bengála che è maschile. Quelli terminati in altre lettere, o in à, sono maschili, come il Brasíle, il Portogállo, il Giappóne, il Perù, il Chíli, il Canadà.