Pagina:Grammatica italiana, Fornaciari.djvu/100

66 parte prima — cap. x

avrán-no; dísser-o, avrèbber-o, credéssero; andár-o. Di rado però i dissillabi, vánno, fánno, dánno, stánno e simili, che per dolcezza si preferisce lasciare interi:

tutti gli infiniti in -re, -rre. P. es. amár-e, vedér-e, pór-re, condúr-re, fuggír-e.

Più di rado si troncano le seconde pers. sing. del pres. ind. ed imp. in -ni, -ri. P. es. vièn-i, tièn-i, muòr-i. Quando si troncano, sì suole apporvi il segno dell’apostrofo vien’, tien’.


§. 11. Troncamenti irregolari. Si può troncare l’aggettivo femminile sóla nella frase una sól vòlta:

de’ femminili in -ra si tronca l’avverbio -óra e i suoi composti ancór-a, allór-a, ognór-a poet. finór-a, ecc. Inoltre suòr-a quando è premesso a un nome proprio di donna. P. es. Suòr Terèsa:
l’aggettivo sing. santo si tronca in San davanti a un nome proprio d’uomo che cominci per cons. semplice, o per muta od f seguíte da liquida. P. es. San Giovánni, San Jácopo, San Francésco, San Pròspero, San Plácido:
l’aggettivo sing. gránde tanto maschile che femminile si tronca in gran davanti a un nome che cominci per cons. semplice, o per muta od f seguíte da liquida. P. es. gran pensièro, gran fréddo; gran dònna, gran virtù. Di rado si tronca al masch. plurale: i gran prègi; e più di rado ancora al femminile.

Altro esempio di troncamenti irregolari è Frà per fráte davanti a nome proprio d’uomo che cominci come sopra: p. es. Frà Giovánni, Frà Pròspero.


§ 12. Non si suol fare (almeno in prosa) il troncamento dinanzi a parola che cominci per vocale, come