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chi pubblica le sue opere a farne avvertito chi legge. Se io avessi a dare una edizione del Macchiavello, torrei via tutti quegli errori, come si è fatto di tanti altri d’ortografia e anche di sintassi sparsi nelle antiche scritture; che nessuno dubiterà, se la lingua dal Trecento in quà è venuta perdendo nello stile, aver guadagnata l’ortografia quasi interamente, e questa si potrebbe ridurre alla perfezione, se da tutti si volesse convenire in una, sola e ragionevole.
CAP. IV.
DEL NOME.
Nel dare la definizione de’ vocaboli, io non mi estenderò se non tanto, quanto sarà necessario a far intendere la parola tecnica1; perciò che sebbene io dica di trattare le cose filosoficamente, io non intendo oltrepassare i limiti della filosofia grammaticale; come sarebbe, a mio parere, il voler far qui una dissertazione per mostrare come il nome abbia avuto origine; e tante altre cose che si potrebbero dire sopra questo soggetto, spettanti ad altra scienza. Nomi si chiamano quelle parole che si appongono alle cose per distinguerle l’una dall'altra, come pietra, legno, acqua, terra; i quali si chiamano nomi fisici cioè naturali, per-
- ↑ Forse dal greco tecnon, lavoratore in qualche arte, per termine dell’arte.